Il ruolo dell’amministratore e l’incapienza: i temi del convegno Anaip
[A cura di: Vincenzo Perrotta] Non un compleanno qualunque. La ricorrenza dei 25 anni di fondazione dell’Anaip, celebrata lo scorso giovedì 9 marzo nella sala Zuccari del Senato, ha rappresentato uno dei momenti più significativi di questo 2017 per la categoria dell’amministratore di condominio nel suo complesso. L’occasione di portare avanti quel percorso di dialogo tra istituzioni e mondo condominiale, in linea con la strada già tracciata da Il Condominio Editrice durante il Saie di Bologna, lo scorso ottobre 2016.
Grazie al lavoro di Anaip e, particolarmente a Federica De Pasquale, responsabile dei rapporti istituzionali dell’associazione, il Convegno “L’amministratore di condominio: il futuro di una professione in continua evoluzione” non è stata una semplice passerella di senatori, ministri e sottosegretari, ma un vero e proprio meeting di lavoro, fatto di proposte concrete e spunti di riflessione sul ruolo dell’amministratore. Ed è proprio su questo ruolo che si è registrata una totale convergenza: o meglio, sull’esigenza di istituire un albo o comunque un’altra forma di riconoscimento giuridico dell’amministratore professionista “in grado di dare – ha sottolineato il presidente Giovanni De Pasquale – il giusto vestito all’amministratore condominiale”.
Un’istanza, questa, rivolta direttamente ai rappresentanti del Governo presenti in sala, in particolare, al sottosegretario al Ministero della Giustizia Cosimo Maria Ferri e al vice ministro dell’Economia e delle Finanze Enrico Morando, che parte da una serie di considerazioni oggettive e di fatto: oggi l’amministratore di condominio svolge un compito sempre più importante e difficile all’interno della società, dovuto alle maggiori responsabilità alle quali deve fare fronte, ma anche alle nuove incombenze dal punto di vista della sicurezza degli edifici. Per questi motivi, la professione di amministratore non può essere lasciata in mano a persone improvvisate o poco qualificate e, dato atto degli enormi passi avanti fatti sotto il profilo della formazione periodica obbligatoria, l’istituzione di un apposito albo ha lo scopo di favorire una maggiore regolamentazione, dando all’amministratore un riconoscimento istituzionale, a garanzia dell’amministratore professionista e degli stessi condòmini.
Tali considerazioni hanno trovato la piena approvazione da parte dei senatori Puppato, Consiglio, e Pelino, ma anche del sottosegretario Ferri che sottolineato il ruolo di punto di riferimento che l’amministratore di condominio svolge nella nostra società: “Se è preparato, se è professionale, se riesce a dirimere le questioni interne al condominio, per le quali è necessario un elevato grado di conoscenza, equilibrio e pazienza, consente di eliminare gran parte del contenzioso che attualmente contribuisce a paralizzare il sistema Giustizia del nostro Paese”.
Altra tematica di primaria importanza, affrontata durante i lavori del convegno, è quella legata alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli condomini, con particolare attenzione a quelli di grandi dimensioni, che il viceministro Morando non ha esitato ad definire “termosifoni a cielo aperto”. Secondo Morando, il principale ostacolo all’effettiva realizzazione di interventi di ristrutturazione e riqualificazione negli edifici di grandi dimensioni è imputabile all’incapienza delle famiglie e, dunque, all’impossibilità di accedere alle detrazioni fiscali. Un problema che va risolto, anche per fare respiro al settore dell’edilizia, mediante la creazione di un soggetto ad hoc nel quale far confluire diversi attori, soprattutto istituti bancari, che diventi titolare e realizzatore dell’intervento di riqualificazione, su mandato dell’assemblea condominiale, e che, quindi, possa beneficiare degli “ecobonus”. In questo senso, l’amministratore può ricoprire un ruolo fondamentale, tanto per la capacità di veicolare il messaggio dei vantaggi che si ottengono dalla riqualificazione energetica, che per far comprendere tale meccanismo ai propri condòmini. Una proposta, quella del senatore, accolta in maniera piuttosto tiepida dalla platea di amministratori, che preferiscono fare leva sulla questione sicurezza.
Assolutamente non secondari, infine, i temi dell’abbattimento delle barriere architettoniche approfondito grazie alla presenza di Giuseppe Trieste, presidente della Onlus Fiaba, con la quale l’Anaip ha stipulato nei mesi scorsi un protocollo d’Intesa, e il tema del ruolo dell’amministratore condominiale a livello europeo con il messaggio lanciato dal senatore Giovanni Mauro il quale auspica, attraverso la comparazione con quanto avviene nel resto del Continente, un respiro più europeo alla professione di amministratore.