L’ente che gestisce le case popolari anticipa i ratei condominiali dei condòmini moroso, ma non le quote relative alle spettanze degli amministratori. La vicenda ha luogo a Bari, ma la sezione locale dell’Alac non ci sta, e scrive all’amministratore unico dell’ente di edilizia pubblica ARCA, la lettera di cui riportiamo un estratto.
LA LETTERA
La scrivente organizzazione nazionale (Alac) è accreditata dal Ministero dello Sviluppo Economico ed è maggiormente rappresentativa della categoria degli amministratori di condominio. Associa amministratori di condominio, nella qualità di rappresentanti dell’autogestione di numerosi immobili dell’Area metropolitana di Bari e BAT di proprietà di codesto Ente.
Ciò premesso, apprendiamo con sgomento che codesta Agenzia ha disposto – con determinazione n. 197 del 6 marzo c.m. – di rimborsare i ratei condominiali 2017 relativi agli assegnatari morosi delle quote servizi, a mente dell’art.35 del L.R. n. 10/2014 con esclusione degli emolumenti dovuti agli amministratori rappresentanti dell’autogestione.
Orbene, Alac esprime la più assoluta contrarietà a questo provvedimento, sia perché adottato senza coinvolgere la commissione inquilinato, come previsto obbligatoriamente dalla legge regionale in materia, sia perché disattende quanto disposto dall’art. 1129 ce. 12° co. della Legge di riforma del Condominio (L.220/2012), che in quanto tale è applicabile anche agli edifici di alloggi di edilizia popolare ed economica, e nello specifico all’ARCA quale ente proprietaria di detti alloggi.
Inoltre, è appena il caso di rammentare che in base alla legge regionale, l’ARCA è obbligata ad anticipare per conto dei morosi i costi diretti ed indiretti dell’autogestione, non sottovalutando il servizio reso all’ARCA stessa dall’amministratore, che tra i propri compiti è inclusivo quello di aggiornare ad ogni bimestre “l’anagrafica degli assegnatari”, di cui l’ARCA stessa trae indubbio beneficio ai fini di una buona amministrazione e gestione.
Infine, si contesta che l’Agenzia abbia delegato le proprie responsabilità agli assegnatari in bonis, a fronte dell’incapacità nel recupero delle somme anticipate per i morosi, onerando gli assegnatari virtuosi delle somme a titolo di emolumento dovute al rappresentante dell’autogestione per le prestazioni professionali da questi erogate. Simili provvedimenti non si adottano sulla pelle degli amministratori, che vengono pure sbertucciati considerando i miseri compensi riconosciuti agli stessi per la gestione degli alloggi.
Per buone relazioni e dialogo è pertanto opportuno ripristinare la formulazione di richiesta di anticipazione versando all’autogestione le quote insolute e procedendo contestualmente nei confronti dei morosi per recuperare il credito. Alla luce di quanto ut supra l’Alac fa quindi appello alla S.V. affinché venga sospeso subitaneamente la determina n. 197/2017.