ENERGIA, MERCATO TUTELATO PER UN ANNO IN PIÙ. I CONSUMATORI: “VITTORIA A METÀ”
Come sempre, ci sono due modi di considerare un bicchiere. Mezzo vuoto lo percepiscono le aziende fornitrici, che – con l’emendamento inserito nel Ddl concorrenza – vedono slittare di un anno (da luglio 2018 a luglio 2019) l’abolizione del mercato tutelato dell’energia elettrica e del gas; mezzo pieno lo intendono le associazioni dei consumatori, per le quali, tuttavia, la proroga è una vittoria sola a metà, dato che avrebbero preferito uno stralcio completo del provvedimento.
Chi pare soddisfatta è Cecilia Guerra, Mdp, secondo la quale al momento la priorità “è quella di evitare un aumento delle bollette”; e con lei, il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda: “Dobbiamo essere sicuri che ci siano tutte le garanzie, e che non ci siano aumenti di prezzi per i consumatori, perché la liberalizzazione impatta su tantissime famiglie”.
Intanto, vediamo nel dettaglio le reazioni dei consumatori.
FEDERCONSUMATORI
Il Governo rispolvera l’arte di procrastinare. Uno slittamento che senza dubbio desta in noi sollievo e soddisfazione, ma di fatto non risolve il problema. La scelta più saggia ed equa che il Governo possa assumere è quella di eliminare del tutto l’abolizione del mercato tutelato, che rappresenta ad oggi l’ultima frontiera contro i soprusi e le pratiche commerciali scorrette delle aziende che operano sul mercato libero. Come sempre abbiamo sostenuto, infatti, noi non siamo contrari alla concorrenza; anzi, una vera concorrenza è quanto di meglio ci si possa augurare per offrire ai cittadini un servizio più competitivo dal punto di vista della qualità e della spesa. Purché si tratti di una reale concorrenza. Se, ad oggi, a distanza di quasi 10 anni dall’apertura del mercato libero dell’energia, solo 1 milione di utenze (su circa 23 milioni) ha abbandonato il mercato di maggior tutela, vuol dire che non vi sono abbastanza vantaggi: il risparmio si annulla quasi sempre dopo il primo anno ed i disagi sono all’ordine del giorno.
È sufficiente sfogliare la cronaca quotidiana per leggere di contratti non richiesti ed abusi da parte delle compagnie di energia che operano sul mercato libero. Abolire il mercato tutelato significa lasciare i cittadini in balia a difficoltà, scorrettezze e vere e proprie truffe. Per questo, insieme alle altre associazioni dei consumatori, abbiamo scritto al Presidente del Consiglio rivolgendo un appello affinché venga definitivamente stralciata la soppressione del mercato tutelato. Altro intervento, a nostro parere urgente ed improcrastinabile, è quello sulle componenti che contribuiscono a far lievitare le bollette energetiche, a partire da accise datate e contributi ormai desueti, quali quelli per la dismissione delle centrali nucleari: è necessario ripulire le bollette da tali oneri, che risultano insopportabili ed ingiustificati agli occhi dei cittadini.
CODACONS
Il Codacons chiede oggi di cancellare del tutto la norma che prevede la fine del mercato tutelato nel settore dell’energia, che un emendamento vuole far slittare a metà 2019. Lo stop al mercato tutelato, si tradurrà in pesanti rincari per i consumatori italiani. Le liberalizzazioni nel settore dell’energia si sono rivelate un clamoroso flop: chi è passato dal mercato tutelato a quello libero, infatti, ha subito aggravi di spesa e un incremento delle tariffe del +20% per l’elettricità e +8% per il gas. Non solo. Sono aumentati anche i disservizi, le lamentele e le controversie tra operatori energetici e utenti che hanno optato per il mercato libero. Il provvedimento contenuto nel Ddl Concorrenza non farà altro che accentuare i rincari, perché i consumatori si troveranno senza possibilità di scelta né di tornare sui propri passi, e gli incrementi tariffari – si prevede – raggiungeranno in media quota +30%. Per tale motivo rivolgiamo un appello a Governo e maggioranza, perché cancellino una misura iniqua che danneggerà i consumatori producendo vantaggi solo ai gestori dell’energia.
ADICONSUM
Lo slittamento di un anno della fine del mercato di maggior tutela rappresenta una vittoria a metà, perché, in ogni caso, il mercato libero che si prospetta agli utenti di luce e gas è un mercato anticoncorrenziale, in cui è difficile comparare le tariffe tra di loro e quindi permettere ai consumatori di operare la scelta più conveniente per le proprie tasche. Senza contare che il prezzo di luce e gas è superiore del 20-30% rispetto a quello in vigore per i clienti domestici del mercato tutelato, in cui le tariffe sono stabilite trimestralmente dall’Autorità per l’energia. L’anno in più che viene concesso, se non sarà sfruttato per porre le basi di un mercato trasparente rischia solo di illudere i consumatori e far loro perdere quella già debole fiducia riposta nella politica e nella sua capacità di rispondere concretamente alle istanze dei cittadini”.