OK AL DECRETO SICUREZZA: VIDEOSORVEGLIANZA CONDOMINIALE IN CAMBIO DI SCONTI IMU E TASI
Anche i condomini, per il tramite dei loro amministratori, potranno contribuire direttamente alla sicurezza delle città, secondo quanto previsto dal decreto-legge 14/2017, convertito in legge lo scorso 12 aprile, grazie al voto di fiducia espresso dall’Aula del Senato.
L’articolo 7, comma 1 bis del provvedimento, stabilisce, infatti, che gli accordi e i patti possono riguardare progetti proposti da enti gestori di edilizia residenziale ovvero da amministratori di condomini, da imprese dotate di almeno dieci impianti, da associazioni di categoria ovvero da consorzi o da comitati comunque denominati all’uopo costituiti fra imprese, professionisti o residenti per la messa in opera a carico di privati di sistemi di sorveglianza tecnologicamente avanzati, dotati di software di analisi video per il monitoraggio attivo con invio di allarmi automatici a centrali delle forze di polizia o di istituti di vigilanza privata convenzionati.
Peraltro, a decorrere dall’anno 2018, i Comuni potranno deliberare detrazioni dall’imposta municipale propria (IMU) o dal tributo per i servizi indivisibili (TASI) in favore dei soggetti che assumono a proprio carico quote degli oneri di investimento, di manutenzione e di gestione dei sistemi tecnologicamente avanzati realizzati in base ai citati accordi o patti.
Soddisfazione da parte delle associazioni dell’amministrazione condominiale, prima fra tutte Anaip: “Riteniamo che il decreto sulla sicurezza urbana approvato in via definitiva dal Senato apra la strada ad una maggiore collaborazione tra gli Enti locali, in particolare i Comuni, e gli amministratori di condominio. Ci auguriamo che questo principio possa essere applicato anche in altri contesti determinando, così, un sempre maggiore riconoscimento della nostra categoria come interlocutore privilegiato che rappresenta una collettività importante del nostro Paese quale è quella condominiale”.
In particolare, l’associazione rimarca che: “essere tra i professionisti chiamati a collaborare con le Prefetture e con i Comuni per agevolare la diffusione di iniziative utili a promuovere il decoro e la sicurezza urbana del territorio, anche nelle aree residenziali private, stipulando direttamente con loro accordi e patti su progetti specifici, è un significativo passo avanti nell’interesse dell’utenza da noi amministrata. Si tratterà di valutare in sede di delibera assembleare se la rinuncia ad un po’ di privacy può considerarsi adeguatamente ricompensata sotto il profilo delle agevolazioni fiscali che ne ricaverebbero i singoli condòmini”.