“Il disegno di legge sulle demolizioni dei manufatti abusivi, che in questi giorni sarà posto in votazione al Senato, rischia di trasformarsi nell’ennesimo condono edilizio varato nel nostro Paese. Il provvedimento, distinguendo tra illecito di natura speculativa e quello cosiddetto di necessità, impone che gli edifici costruiti abusivamente ma abitati vengano abbattuti solo dopo che si sia provveduto a demolire quelli in costruzione o comunque senza residenti. Considerando le poche centinaia di abbattimenti complessivi che vengono effettuati ogni anno in Italia a fronte di decine di migliaia di abusi, ciò significa di fatto assicurare impunità a quanti hanno costruito una casa in spregio delle regole e, spesso, anche del buon senso”.
È condivisibile la polemica sollevata dall’ingegner Sandro Simoncini, docente di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università Sapienza di Roma, che rimarca: “Il segnale che viene dato, per l’ennesima volta, è che fare le cose rispettando le leggi e la civile convivenza non paghi e comunque non sia necessario, perché poi c’è sempre una possibilità di mettersi a posto in qualche modo o di evitare sanzioni. Un intervento legislativo di questo tipo fa certamente gola a molti amministratori, spesso inclini a coltivare più la ricerca del consenso tra i propri elettori che il rispetto della legalità. Basti pensare all’isolamento in cui si è trovato il sindaco di Licata quando, in forza di un provvedimento giudiziario, ha iniziato a demolire seconde case indebitamente realizzate sul litorale. Il disegno di legge approdato a Palazzo Madama – prosegue Simoncini – lascia perplessi anche sul fronte operativo. Gli abbattimenti non saranno più in capo ai sindaci, ma se ne dovranno occupare i prefetti: il problema è che le segnalazioni degli abusi arriveranno comunque dagli enti territoriali, sempre restii ad agire sia per non urtare la suscettibilità dei cittadini sia perché ogni demolizione comporta un capitolo di spesa per niente trascurabile. Proprio in questo senso, i dieci milioni all’anno stanziati fino al 2020 appaiono davvero poca cosa se si considera che mediamente un abbattimento costa diverse decine di migliaia di euro”.