L’anno amministrativo condominiale può coincidere con l’anno solare? E in caso positivo, qual è la procedura necessaria per approvare tale modifica? È il quesito posto da un amministratore alla rubrica di consulenza legale del Tg del Condomini. Di seguito il parere espresso dall’avvocato Massimo Agerli, consulente legale di Ape Confedilizia Torino.
IL PARERE LEGALE
La domanda del lettore sembra far riferimento ad una “traslazione” del periodo di gestione condominiale in essere, allo scopo di farla iniziare e finire con l’anno solare (per non averla più a cavallo tra due anni solari). Vi sono certamente motivi di opportunità per una scelta in un senso o nell’altro: viene da pensare alla stagione del riscaldamento che, con un esercizio compreso nell’anno solare, renderebbe difficile il calcolo per i mesi, comunque invernali, dell’anno successivo.
In ogni caso, la procedura non ha nulla di particolare perché è una decisione che può e deve prendere l’assemblea dei condòmini, opportunamente e correttamente convocata e regolarmente costituita con le maggioranze, costitutive deliberative, previste dall’art. 1136, 1° e 2° comma. La delibera dovrà disciplinare anche la modalità di passaggio da un periodo all’altro, quindi se abbreviare l’esercizio in essere o prolungarlo in modo da ottenere che l’esercizio successivo inizi il primo gennaio.
Ritengo infine che l’assemblea possa modificare tale periodo anche se esistesse un regolamento di condominio di natura contrattuale che preveda un inizio ed una fine di esercizio in periodi diversi dall’anno solare, trattandosi comunque di aspetti che non vanno ad incidere sui diritti soggettivi dei singoli condòmini.