Nel condominio che amministro è stata deliberata l’installazione delle termovalvole prescritta dalla legge. I lavori di installazione inizieranno nei primi giorni del mese di giugno.
Un condomino, che ha sempre manifestato la sua contrarietà a tale installazione, mi ha comunicato che non consentirà l’accesso nella sua unità immobiliare agli addetti. Come devo procedere? È il quesito posto da un amministratore alla rubrica di consulenza legale del Tg del Condomini. Di seguito il parere espresso dall’avvocato Massimo Agerli (foto), consulente legale di Ape Confedilizia Torino.
IL PARERE LEGALE
La modalità più corretta (ed in realtà l’unica secondo la legge) per obbligare il condomino riottoso a far accedere gli addetti nel proprio immobile è ottenere un provvedimento del giudice a seguito di una procedura d’urgenza, ex art. 700 c.p.c. ad esempio; infatti solo il giudice può ordinare un accesso forzoso nella proprietà del condomino, sussistendone le condizioni.
Certo è che se non si vuole radicare la procedura per ottenere il provvedimento del giudice, nessuno può obbligare il condomino. Ma è pur sempre vero che quest’ultimo potrebbe pagare le conseguenze di tale condotta. In particolare la mancata posa delle termovalvole renderebbe impossibile conteggiare i consumi reali di tale condomino ed in questa situazione si potrebbe (legittimamente?) applicare a tale condomino il consumo massimo e quindi la spesa massima, non avendo strumenti di calcolo. Sarebbe una sorta di “coercizione indiretta” che, magari, potrebbe spingerlo a ripensarci l’anno successivo.