[A cura di: Uni e Cig]
La sicurezza degli impianti a gas in ambito domestico. È stato uno dei temi affrontati durante il Forum UNI-CIG 2017 svoltosi nelle scorse settimane, e nel cui ambito è stato presentato il quadro nazionale degli incidenti da gas, elaborato dal CIG su mandato dell’Autorità per l’Energia. Le prime conclusioni per l’anno 2016? La statistica per il gas distribuito a mezzo reti (gas canalizzato) ha rilevato:
* consumi di gas stabili;
* lievi variazioni numeriche per quanto riguarda gli incidenti;
* invariate le cause degli accadimenti più frequenti.
GLI INCIDENTI DA GAS
Relativamente al gas canalizzato, nel 2016, pur in stabilità di consumo e utenze servite, si è verificata una leggerissima crescita degli accadimenti: si sono registrati 123 incidenti, con un aumento di 3 rispetto all’anno precedente, mentre gli incidenti mortali sono diminuiti di 4 unità (da 15 a 11) rispetto al 2015. Nel settore del GPL, in stabilità di consumo, il numero degli incidenti è diminuito, attestandosi a 124 incidenti, 12 in meno rispetto all’anno precedente, con un aumento rispetto al 2015 di quelli mortali (da 18 a 23).
Le cause
Nel caso del gas canalizzato il combinato di inidoneità/assenza dell’impianto di evacuazione fumi e/o insufficiente aerazione/ventilazione del locale, rappresenta la causa principale degli incidenti (33%). Il malfunzionamento dell’apparecchio e/o l’installazione irregolare hanno altresì un ruolo rilevante nel provocare incidenti (26%).
Tende ad ampliarsi il gap qualitativo tra impianti e apparecchi costruiti/installati e/o manutenzionati a regola d’arte e quelli abbandonati a sé stessi. In altri termini, persiste la presenza di impianti e apparecchi obsoleti e spesso non più a norma, la cui “qualità” sta progressivamente degradando, creando le condizioni per potenziali peggioramenti delle conseguenze di eventuali incidenti. Per quanto riguarda gli incidenti da GPL, le cause sono dovute all’uso scorretto, all’errata manovra sulle bombole e alla disattenzione, responsabili del 33% degli incidenti registrati e del 18% dei decessi.
L’analisi della composizione per età e nazionalità degli infortunati e dei deceduti rileva che, se da un lato molte delle cause sopra descritte trovano maggiore facilità di accadimento in contesti sociali disagiati, da un altro lato esse hanno a che fare con residenti stranieri in misura molto minore di quanto ci si potrebbe aspettare. Nel caso del gas canalizzato il 73% degli infortunati e il 92% dei deceduti nel 2016 sono stati di nazionalità italiana. Un quadro del tutto simile emerge dai dati relativi al GPL.
La prevenzione
Non è superfluo ricordare che la legge obbliga a prevenire il verificarsi di incidenti da gas, dettando il rispetto di poche fondamentali regole: osservanza delle leggi; conformità alla normativa tecnica; rispetto delle scadenze previste per la manutenzione e per l’eventuale sostituzione di componenti (es. tubo di gomma per il collegamento di bombole agli apparecchi); conduzione corretta dell’impianto di adduzione del gas e degli apparecchi di utilizzazione, inclusa la loro manutenzione; attenzione alla conduzione idonea dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione; attenzione all’installazione corretta di componenti d’impianto aggiuntivi (non obbligatori per legge).
RACCOMANDAZIONI DEL CIG
Sulla base di queste analisi si conferma la priorità di creare le condizioni per favorire l’ampliamento e l’estensione temporanea degli incentivi per l’adeguamento degli impianti e per la sostituzione degli apparecchi. Dal settembre 2015 i nuovi requisiti di efficienza energetica fissati dai Regolamenti UE di fatto comportano, per le nuove installazioni, il ricorso a caldaie a condensazione, richiedendo anche interventi piuttosto onerosi sui sistemi fumari.
Dal punto di vista tecnico-normativo, prosegue l’impegno del CIG: le norme di installazione, messa in servizio e verifica sono continuamente revisionate e aggiornate. In materia di prevenzione degli incidenti, l’informazione relativa alla sicurezza, diretta ai clienti finali civili (utenti) rimane una delle azioni più efficaci.
IL QUADRO TECNICO-NORMATIVO
Il 2014 ha visto la pubblicazione della norma UNI 11554 “Attività professionali non regolamentate – Figure professionali operanti sugli impianti a gas di tipo civile alimentati da reti di distribuzione – Requisiti di conoscenza, abilità e competenza” e della prassi di riferimento UNI/PdR 11 relativa alle raccomandazioni per la valutazione di conformità di parte terza ai requisiti definiti dalla UNI 11554. I due documenti rappresentano un grosso passo iniziale per gli aspetti di qualificazione ed eventuale successiva certificazione del personale operante nel post contatore gas.
L’assoluta novità della UNI/PdR 11:2014 riguarda il fatto che porta le firme di UNI, CIG e ACCREDIA, sancendo per la prima volta in Italia i termini di un’alleanza tra normazione e accreditamento, che non potrà che essere benefico per i cittadini. Sulla base di questi documenti un cospicuo numero di operatori ha scelto la strada della certificazione di terza parte delle proprie competenze: aziende e operatori hanno investito risorse per raggiungere questo traguardo. Questa strada porterà nel tempo a una crescita culturale e professionale del settore, con positive ricadute in termini di sicurezza.
Nel 2016 è stata rilevante la pubblicazione della UNI 11647 “Sistema automatico di interdizione del rifornimento di GPL negli impianti di rifornimento in modalità self-service”. La norma specifica le caratteristiche tecniche e di funzionamento di un sistema automatico atto a impedire, presso le stazioni stradali non presidiate da personale addetto, il rifornimento di carburante in fai-da-te di recipienti GPL che non facciano parte del sistema di propulsione del veicolo; il documento specifica in particolare le procedure per l’abilitazione al rifornimento e per i controlli volti a verificare che l’erogazione del carburante avvenga esclusivamente al veicolo abilitato.