Il conduttore di un alloggio in condominio chiede al proprietario di provvedere al ripristino dell’appartamento danneggiato a causa delle perdite d’acqua dal piano superiore. Il padrone di casa non vuole però assumere direttamente l’onere. Chi ha ragione? È la sintesi di un quesito pervenuto alla rubrica di consulenza legale di Italia Casa e Quotidiano del Condominio. Di seguito la vicenda e il parere espresso dall’avvocato Paolo Ribero, di Torino.
IL QUESITO
Sono proprietario di due appartamenti in un condominio, attualmente locati. La signora che abita in uno dei due mi ha telefonato per dirmi che l’inquilino del piano superiore, effettuando dei lavori di ristrutturazione del bagno, ha causato delle chiazze di umidità sul soffitto dell’appartamento nel quale è locataria. Per risistemare il danno, la signora mi ha chiesto di intervenire, contattando una ditta incaricata del riparare il danno e provvedendo al pagamento. Io mi sono rivolto all’inquilino che ha causato il danno e lui mi ha risposto che lui non c’entra niente e che dovrà essere l’assicurazione del condominio a pagare. Come dovrei comportarmi?
IL PARERE LEGALE
Dalla ricostruzione del lettore, deduco che i 2 appartamenti in questione siano entrambi di proprietà dell’abbonato. Se vi è prova (risultante da perizia o dal riconoscimento del danneggiante) che il danno è conseguenza di opere eseguite dal conduttore del piano di sopra, quest’ultimo è responsabile e l’intervento assicurativo potrà essere invocato solo in presenza di contratto assicurativo che preveda un’estensione ai danni del conduttore. Di solito, l’assicurazione del condominio (cd. globale fabbricati) riguarda solo i danni che derivano da rotture delle tubazioni verticali incassate, con esclusione di quelle orizzontali. Una polizza ad hoc dovrebbe prevedere i danni cagionati dal conduttore. Ciò premesso è opportuno esaminare le condizioni generali delle polizze in essere.