[A cura di: Assoedilizia]
Per la prima volta dopo molti anni spira un venticello di moderato ottimismo all’assemblea generale di Assimpredil – Ance: l’ associazione dei costruttori di Milano, Monza e Lodi. Un moderato ottimismo messo nero su bianco – assieme a un corposo elenco di cose che non vanno e di cose da fare – dalla esaustiva relazione del presidente Marco Dettori (nella foto con Achille Colombo Clerici), preceduta dalla sintesi di una ricerca Makno. Ad ascoltare, una folta platea di imprenditori, assieme a chi è successivamente intervenuto: il sindaco di Milano Giuseppe Sala, i primi cittadini di Monza, Dario Allevi, e di Lodi, Sara Casanova; Fabrizio Sala, vicepresidente della Regione Lombardia; il deputato Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente e Territorio della Camera. Il presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, ha invece inviato un messaggio di saluto.
L’edilizia e il “modello ambrosiano”
Uno dei punti cardine della relazione di Dettori è stato la valorizzazione del “modello ambrosiano”, una alleanza tra le istituzioni – in primis la Regione – secondo i principi di flessibilità, responsabilità e controllo. La recessione ha colpito duramente: dal 2009 si è perso il 30% del capitale umano del settore delle imprese, e nell’ultimo quinquennio circa 35.000 posti di lavoro tra diretto e indotto: ma nel 2016 è stato rilevato un +13% del numero dei lavoratori a Milano, anche se permangono dati negativi nelle province di Monza e Lodi.
Nella difficile battaglia per tutelare chi opera nel rispetto delle regole, alleati preziosi sono le organizzazioni sindacali. Uno degli avversari più temibili resta, invece, la burocrazia.
Il settore delle costruzioni e il fardello della burocrazia
Gli esempi si sprecano. Risolvere le procedure autorizzative più semplici, ma fondamentali, indurrebbe il sistema delle imprese ad avere maggiore fiducia nella Pubblica Amministrazione. Tra le priorità, generare una nuova cultura di approccio all’ambiente affermando un diverso modello di intervento per la riqualificazione del territorio e il recupero delle aree dismesse, definendo azioni congiunte con le Amministrazioni locali per risolvere i nodi che bloccano i processi di rigenerazione.
Il nuovo Codice degli Appalti
Assieme all’auspicio di una legge “vera” di qualificazione delle imprese, la relazione si sofferma sul nuovo Codice degli appalti: 220 articoli, 172 refusi individuati e corretti, 441 modifiche, 60 decreti attuativi, prodotte nell’ultimo anno 1388 delibere Anac. Negli ultimi 5 anni il carico fiscale sul prodotto immobiliare è costantemente cresciuto rendendo praticamente impossibile determinare il costo finale di un investimento immobiliare; d’altro canto proprio gli incentivi fiscali per agevolare acquisto o recupero di abitazioni hanno dato risultati positivi, ma bisogna stabilizzare tali misure.
Le riqualificazioni immobiliari
L’obiettivo dovrebbe essere quello di incentivare operazioni di rigenerazione profonda del patrimonio costruito per innescare un capillare rinnovamento energetico, sismico e architettonico. Nel nostro territorio potrebbero esserci, nel prossimo decennio, più di 15 milioni di mq da rigenerare per un valore di investimenti di circa 20 miliardi. Mentre la città ha registrato negli ultimi due anni investimenti per oltre 6 miliardi, di cui 4 miliardi esteri.
L’housing sociale
I positivi risultati della politica urbanistica regionale sono stati ricordati dal vicepresidente Sala, il quale ha inoltre ricordato la grande collaborazione con il capoluogo e i meriti di quest’ultimo: primo caso in Europa di riqualificazione di un intero quartiere, il Lorenteggio; il 30% di housing sociale del residenziale che verrà edificato – assieme a 700.000 mq di verde – grazie al recupero degli ex Scali Ferroviari ; e una collaborazione sempre più stretta con i privati per risolvere il problema abitativo che vede, da un lato tanti alloggi non occupati e dall’altro lato la necessità di offrire casa a giovani e meno abbienti. Mentre il presidente Realacci ha riconosciuto il carisma di Milano, quarta finestra per il mondo dopo Venezia, Roma, Firenze: una città aperta a chi sta dentro le regole.