Il mercato immobiliare nella Capitale. Questo il focus delle rilevazioni condotte da Tecnoborsa, dalle quali emerge innanzitutto che A Roma, nel biennio 2015-2016, il 6,3% dei residenti ha acquistato un’abitazione: un valore superiore alla media delle sei grandi città (la stessa Roma e poi Milano, Torino, Genova, Napoli e Palermo) che è del 5,7%.
Per quanto concerne l’utilizzo dell’immobile acquistato, al primo posto si trova l’acquisto dell’abitazione principale (87,7%); al secondo posto vi sono coloro che hanno acquistato una casa per le vacanze (7,7%); al terzo posto si trova chi ha acquistato per effettuare un investimento (3,1%); infine, vi sono coloro che hanno acquistato una seconda casa per parenti prossimi (1,5%). Rispetto alle altre città esaminate, a Roma il primo gruppo è più alto che altrove, il secondo gruppo è perfettamente allineato, mentre è leggermente inferiore la quota del terzo.
Da un focus su chi ha acquistato un’abitazione principale è emerso inoltre che i requisiti che hanno pesato maggiormente nella scelta dell’immobile sono stati:
Per quanto riguarda le dotazioni degli immobili, ecco le preferenze di chi ha acquistato un’abitazione nel biennio 2015-2016:
Rispetto alle altre grandi città a Roma prevale la scelta su terrazza, riscaldamento autonomo, posto auto e giardino di pertinenza.
Per quanto riguarda lo stato dell’immobile, le abitazioni più acquistate sono state quelle ristrutturate (32,3%), seguite da quelle abitabili (29,2%), quelle nuove (23,1%), infine quelle da ristrutturare (15,4%). Roma è decisamente sopra la media per l’acquisto di case nuove.
Spostando l’analisi su coloro che hanno venduto almeno un’abitazione nel biennio 2015-2016, si è riscontrato che sono stati il 5,9% degli intervistati, valore anche in questo caso sopra la media delle grandi città (5,3%).
“Per quanto riguarda le vendite avvenute nel biennio 2015-2016 – ha sottolineato il presidente di Tecnoborsa, Valter Giammaria – queste hanno riguardato prevalentemente le abitazioni principali per il 72% di coloro che hanno venduto: fenomeno superiore alla media dei Comuni con più di 500.000 abitanti (64,3%); al secondo posto, a parità di valori, si trovano coloro che hanno venduto le seconde case vacanze e quelle per investimento, entrambi al 10%; a seguire vi sono coloro che hanno ceduto le abitazioni destinate ai parenti prossimi per l’8%”.
La motivazione predominante che ha indotto alla vendita di un’abitazione è stata la sostituzione con un’altra abitazione principale (73%); segue, con notevole distacco, la vendita per bisogno di liquidità (9%) – valore al 20,2% nella media delle sei grandi città -; invece, al terzo posto, a pari merito, si trovano coloro che hanno venduto per acquistare una casa per parenti prossimi o per fare altri investimenti immobiliari; infine, anche in questo caso a parità di punti, si trovano coloro che hanno venduto per acquistare una seconda casa vacanze o per effettuare investimenti finanziari, entrambi i gruppi al 3%.
Riguardo al mercato delle locazioni, Giammaria ha evidenziato che: “l’1,8% degli intervistati romani ha preso in affitto un immobile nel biennio considerato (è del 2% la media grandi città), mentre, sul lato dell’offerta, nel biennio 2015-2016 il 3,1% ha concesso in affitto un’abitazione per un lungo periodo e si tratta di valori più alti di un punto percentuale rispetto alla media”.
Riguardo ai mutui, il presidente di Tecnoborsa ha sottolineato inoltre che: “Tra coloro che hanno acquistato una casa, il 65,4% ha fatto ricorso a un finanziamento o a un mutuo, valore superiore alle altre città (56,8%)”.
Quanto ai canali utilizzati per reperire il finanziamento, dalle risposte fornite dal campione romano è risultato che il 65,9% si è recato presso la propria banca; il 18,8% si è rivolto ad altri istituti di credito; il 10,6% ha ottenuto il mutuo on-line, il 3,5% tramite altri canali specializzati e l’1,2% tramite agenzie immobiliari. Inoltre, il 62,3% delle famiglie che hanno acceso un mutuo negli ultimi due anni ha impegnato fino al 30% del proprio reddito annuo per il pagamento delle rate, il che denota una certa prudenza sia da parte dell’istituto che eroga il finanziamento sia da parte delle famiglie; il 34,1% si è impegnato per rate dal 30% al 40% del proprio reddito; il restante 3,5% per rate superiori al 40%.
A questo proposito, Giammaria ha affermato che: “Prendendo in esame il solo comparto delle compravendite previste per il biennio 2017-2018, il 2,5% degli intervistati a Roma avrebbe intenzione di acquistare un’abitazione, a fronte di un 1,6% di media per le grandi città”.
Come per chi ha già comprato una casa, chi pensa di farlo è spinto dalla necessità di acquistare un’abitazione principale (76,4%), quindi chi acquisterà nel prossimo futuro lo farà prevalentemente per la necessità di avere una casa propria o per migliorare le proprie condizioni abitative; il 12% pensa di acquistare un casa per le vacanze; l’11,7% per investimento e nessuno per parenti prossimi.
Spostando l’analisi dalla parte delle previsioni di offerta dei privati, emerge che nel biennio 2017-2018 il 3,5% delle famiglie romane intervistate ha intenzione di vendere un immobile, a fronte di un 2,1% rilevato a livello di media. La motivazione predominante che potrebbe indurre alla vendita di un’abitazione è la sostituzione dell’abitazione principale (45,8%); al secondo posto c’è chi pensa di vendere per bisogno di liquidità (29,3%); al terzo posto, a parità di punteggio, si trova chi pensa di cedere un’abitazione per acquistare una casa per parenti prossimi o per le vacanze (8,4%); infine, l’8,1% intende vendere per fare altri investimenti immobiliari.
Concludendo, Giammaria ha evidenziato che: “Andando a vedere il mercato delle locazioni future, l’1,8% degli intervistati residenti a Roma pensa di prendere in affitto un immobile nel biennio 2017-2018, valore che si discosta di 0,3 punti percentuali in più rispetto alla media; invece, sul fronte dell’offerta prevista, è emerso che l’1,9% degli intervistati pensa di concedere in locazione un immobile ovvero 0,5 punti percentuali sopra la media di tutte le grandi città”.