“La situazione abitativa nel nostro paese è critica e va affrontata con modalità e risorse adeguate”. Lo ha detto oggi il segretario generale del Sicet Cisl, Nino Falotico, nel corso di un incontro in Senato con il gruppo del Partito democratico presieduto dal capogruppo in commissione Bilancio, Sen. Giorgio Santini. All’incontro, oltre al Sicet Cisl, ha partecipato il Sunia Cgil con il segretario generale Daniele Barbieri. Sul tavolo le misure per la casa contenute nella legge di stabilità appena licenziata dal governo, misure ritenute dal sindacato inquilini della Cisl “largamente insufficienti e prevalentemente orientate ai proprietari di abitazioni”.
Nel corso della riunione, Falotico ha evidenziato che “l’emergenza casa è il risultato dei tagli al welfare abitativo fatti nel corso degli anni e al mancato rifinanziamento degli istituti di sostegno agli inquilini deboli. L’Italia vive una situazione paradossale: abbiamo più abitazioni che famiglie, 31,2 milioni contro 24,6 milioni, pertanto vi sono 7 milioni di abitazioni vuote, eppure non si riesce a dare un risposta strutturale al disagio abitativo”, ha osservato il segretario del Sicet nel corso dell’audizione, sottolineando che “qualsiasi misura di politica abitativa non può prescindere dal rifinanziamento dell’offerta a canone sociale”. Per Falotico “serve un piano nazionale per l’edilizia residenziale pubblica da sostenere con un prelievo fiscale di scopo sul comparto immobiliare o destinando una quota prestabilita del bilancio nazionale e regionale alle politiche per la casa”.
Sul capitolo dell’emergenza sfratti il segretario del Sicet ha segnalato che nel 2016, secondo i dati forniti dal ministero degli Interni, sono in aumento sia le richieste di esecuzione di sfratto (158.720, +3,09%) sia gli sfratti eseguiti (35.336, +7,99%), mentre resta alto il numero dei provvedimenti di sfratto emessi, seppure in flessione del 5,5% rispetto al 2015, pari a 61.718, di cui 54.829 per morosità o altra causa diversa dal normale termine del contratto di locazione o da necessità del locatore. “Per ridurre l’emergenza sfratti e il rischio di deprivazione abitativa – ha sottolineato Falotico – è necessario riformare la legge 431/98 attraverso il superamento del doppio regime dei contratti assegnando al canone agevolato-convenzionato il ruolo di regolatore generale della locazione privata attraverso un contratto nazionale dell’affitto, integrato dagli accordi locali, da definire con la contrattazione collettiva. Inoltre serve un dispositivo normativo per la graduazione e la programmazione locale della concessione della forza pubblica su tutti i provvedimenti di rilascio in base alle possibilità di ‘rialloggio’ delle famiglie e la cronologia del titolo esecutivo”.
“Per fare politica abitativa servono risorse e di risorse in questa legge di bilancio ne vediamo davvero poche. Bisogna cambiare lo spartito che i governi hanno suonato negli ultimi anni – ha rivendicato Falotico – portando il fondo per la morosità incolpevole dagli attuali 11 milioni almeno a 50 milioni di euro per dare un risposta a circa 7 mila famiglie disagiate e destinando almeno altri 500 milioni al fondo di sostegno alle locazioni che nelle ultime due leggi di stabilità è stato praticamente azzerato nonostante le 245 mila richieste pervenute”. Per il segretario del Sicet è necessario inoltre accorpare la governance dei due fondi “per superare le attuali difficoltà gestionali” e rivedere il sistema delle detrazioni fiscali per gli inquilini portando al 19 per cento la detrazione del canone di affitto nel settore privato, “soluzione che tra l’altro favorirebbe – ha spiegato Falotico – l’emersione dei contratti parzialmente o totalmente a nero”. Chiesta anche la proroga delle detrazioni per gli inquilini di edilizia residenziale pubblica, in scadenza a fine anno, nonché il rimborso della detrazione non goduta agli inquilini incapienti. Infine, “tenendo conto che la bozza di legge di stabilità prevede un bonus fiscale significativo solo per i proprietari, come la conferma della cedolare secca al 10% per i canoni concordati, mentre per gli inquilini non prevede nulla”, ha fatto notare Falotico, il Sicet ha proposto di elevare la cedolare secca al 11-12% e destinare questo incremento al fondo affitti o a misure a favore degli inquilini.
Il Sen. Giorgio Santini, dopo aver ascoltato le istanze e le proposte esposte, riferisce Falotico, ha sottolineato il tipo di approccio del governo ai temi di emergenza sociale, caratterizzato da un’impostazione che introduce fattori trasversali: la recente istituzione del fondo povertà, le opere di ristrutturazione del patrimonio edilizio e il fondo per gli interventi su infrastrutture, mobilità e territorio. Ciò non esclude però la fondatezza di un intervento mirato all’emergenza abitativa. Il Sen. Santini ha ritenuto infatti interessante la proposta dell’unificazione del fondo di sostegno alle locazioni e del fondo morosità incolpevole, anche recuperando le risorse inutilizzate di quest’ultimo. Considerato che al momento il dibattito è ancora aperto, Santini si è impegnato a verificarne la praticabilità e, fermo restando l’equilibrio di bilancio, a valutare possibili spazi sulle detrazioni fiscali in favore degli inquilini.