“Studium, semper!”. È il titolo del convegno nazionale organizzato da Anaci Padova e in programma il 23 novembre, a partire dalle 14, nella città veneta, presso l’auditorium Pollini, di via Cassan 17.
A presentare l’evento, di altissimo livello, complice la qualità dei relatori partecipanti, è il presidente di Anaci Padova, Giorgio Cambruzzi. Di seguito il suo excursus:
Dal lontano 1942, e precisamente il 16 marzo, con il Regio Decreto n. 262 fu approvato il testo del Codice Civile. Gli estensori degli articoli dal 1117 al 1139, raccolti nel Libro Terzo, Titolo VII, Capo II, Del condominio negli edifici, certamente erano dei giuristi capaci, intelligenti e lungimiranti.
Questi ventitre articoli, assieme ai dodici elencati dall’art. 61 e all’art. 72 delle Disposizioni per l’Attuazione del Codice Civile, approvati con Regio Decreto n. 318 del 30 Marzo 1942, noi amministratori li abbiamo letti, riletti, assimilati, rispettati e applicati nel bene e nel male. L’apporto della giurisprudenza è e sarà determinante per orientare gli indirizzi interpretativi degli addetti ai lavori, che per settanta anni, hanno gestito “a vista” la vita condominiale.
Purtroppo, nel dicembre 2012 è stata approvata la famigerata Legge 220. Poi, ai primi di gennaio 2013, la legge 4/13 ha riconosciuto “professionista” l’amministratore immobiliare; in seguito, a dicembre, il D.L. n. 145 ha previsto l’emanazione del regolamento per la formazione iniziale e periodica degli amministratori, Con il D.M. n. 140/14, a partire dal 9 ottobre 2014, per esercitare la professione di amministratore immobiliare è obbligatorio aver frequentato un corso di almeno 72 ore e superato l’esame finale. Annualmente il professionista deve inoltre frequentare un corso di aggiornamento di almeno 15 ore e superare l’esame scritto e orale.
Per noi amministratori ANACI, il D.M. 140/14 è paragonabile ai “10 Comandamenti”. Per il nostro DNA, da sempre organizziamo e frequentiamo corsi mensili di aggiornamento e formazione, che coincidono con i corsi previsti dal D.M. 140/14. L’aggiornamento e la formazione sono costanti.
La stima indica in 350.000 gli amministratori italiani di condominio, di cui solo 15.000 sono conosciuti dal Ministero delle Finanze e di questi poco più della metà sono associati ANACI.
Poiché si stima che circa 45.500.000 di italiani non solo vivano, ma anche lavorino in condominio, era indispensabile che una legge li tutelasse e obbligasse formalmente il loro amministratore condominiale ad essere sempre informato e aggiornato a trecentosessanta gradi.
Saluti introduttivi
Moderatore
Ing. Alessandro ZAN – Deputato Parlamento Italiano, già Assessore Ambiente Comune di Padova
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