Ancora cedolare secca protagonista del dibattito sulla legge di bilancio, approdata finalmente in Parlamento per il lungo iter verso l’approvazione. Questa volta, a porre l’accento sulla proroga (a tempo) dell’opzione fiscale sulle locazioni abitative è la Fiaip, a giudizio della quale “gli orizzonti cambiano, ma non di molto, per il Governo Gentiloni, che invece di accelerare la crescita economica del Paese, scommettendo sull’immobiliare, preferisce mettere in campo una manovra dal breve respiro”.
In particolare, secondo il numero uno della federazione immobiliaristi, Gian Battista Baccarini,
la scelta di favorire gli affitti a canone calmierato è una prima novità positiva per il settore delle locazioni. Aver sterilizzato gli aumenti delle aliquote Iva è, inoltre, senz’altro un provvedimento importante, ma non basta a rilanciare e ad accelerare la ripresa economica, che tutti attendiamo nel 2018. Il testo ufficiale del disegno di legge di bilancio rappresenta senz’altro un buon punto di partenza, ma ci auguriamo che i parlamentari possano ora intervenire in modo costruttivo per apportare tutte le necessarie correzioni alla manovra.
A preoccupare Fiaip, tra le altre cose, è il dietrofront dell’Esecutivo all’estensione della cedolare secca agli affitti non abitativi, nonostante il chiaro indirizzo avuto dal Parlamento, dalla sua maggioranza e da gran parte dell’opposizione, in sede di esame della nota di aggiornamento al Def.
Sul fronte immobiliare – continua Baccarini – sono state confermate molte delle anticipazioni circolate su bonus, detrazioni, Pir e zone sismiche, ma oggi hanno davvero poco senso incentivi a breve termine. L’immobiliare ha bisogno di certezze e di una chiara fiscalità per gli investitori nel medio-lungo periodo. Per questo ci sembra opportuno estendere il sistema della tassazione sostitutiva anche ai redditi derivanti dagli affitti di immobili ad uso non residenziale, oltre a prorogare per il prossimo quinquennio la riduzione al 10 per cento della cedolare secca sugli affitti abitativi a canone calmierato e non solo fino al 2019 come vorrebbe l’Esecutivo.