[A cura di: Cnpi – Consiglio nazionale periti industriali]
L’iter dell’atteso “decreto BIM”, la cui bozza era stata sottoposta ad inchiesta pubblica lo scorso mese di giugno, è giunto finalmente al suo epilogo: il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ha infatti firmato il testo finale. Si tratta di uno dei principali provvedimenti attuativi del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici, che prevede l’introduzione progressiva di modelli di gestione digitale delle informazioni nei processi di costruzione di edifici ed opere di ingegneria civile.
Peccato non sia stata colta l’opportunità di un esplicito richiamo nel decreto alla normativa UNI quale strumento attuativo di supporto, volontario e condiviso, laddove l’Italia ha anticipato l’Europa fornendo le norme della serie Uni 11337 come riferimento per lo sviluppo delle future norme internazionali. Rimane comunque laconvinzione dell’utilità, del valore, del vantaggio competitivo e dell’efficacia della Uni 11337 quale strumento normativo frutto del consenso di tutti i soggetti della filiera delle costruzioni (produttori, imprese, professionisti, organismi di certificazione, mondo accademico, consumatori e utenti, oltre la stessa PA e Anac).
Adesso, come fa sapere la stessa Uni, una Commissione ministeriale ad hoc avrà il compito di monitorare gli esiti e le eventuali difficoltà incontrate dalle stazioni appaltanti e di individuare eventuali misure correttive, per aggiornare i dati e le procedure previsti nel Decreto.