Casa: dal Lazio al Piemonte le misure per le famiglie in difficoltà
Un aiuto alle famiglie in difficoltà con il pagamento del canone di locazione. La buona notizia riguarda il Lazio ed è stata comunicata dalla stessa Regione in una nota diffusa poco prima di Natale. Una novità importante e molto attesa per tanti cittadini del Lazio che usufruiscono di alloggi in affitto di edilizia agevolata. Il provvedimento interessa circa quattro mila nuclei familiari che hanno aderito ai Piani di Zona e dà stabilità e certezze, nella massima trasparenza, su un tema sensibile e vitale come quello della casa. Ecco i punti principali del provvedimento:
- Possibilità di acquisto degli alloggi. Agli inquilini che vivono nelle case realizzate nei Piani di zona di Edilizia agevolata, viene riconosciuta la possibilità di comprare prima dei termini stabiliti (che erano 8 o 15 anni), oppure di trasformare in proprietà la locazione permanente, in 25 anni. La normativa nazionale non imponeva al costruttore di rinnovare i contratti di affitto oltre l’ottavo anno.
- La norma anti-speculazione. Potrà acquistare chi ha avuto una permanenza in affitto nell’appartamento, in un fabbricato il cui il primo contratto di locazione sia stato stipulato almeno da tre anni, con l’obbligo di non rivendere l’appartamento nei 5 anni successivi.
- Prezzi calmierati. Per rendere possibile l’acquisto da parte di famiglie difficilmente bancabili, viene comunque riconosciuto loro un contributo per la proprietà in sostituzione di quello ad oggi riconosciuto per la locazione, individuato nel valore medio del contributo concesso dalla Regione nelle ultime programmazioni degli interventi per la realizzazione di alloggi di edilizia agevolata destinati alla proprietà. Su questo valore, quindi, è stato effettuato il calcolo della quota residua del contributo pubblico da restituire. In questo modo sono stati così definiti i nuovi parametri medi, per metro quadro, del contributo massimo previsto per ottenere la proprietà dell’immobile.
- Nuove risorse per le politiche abitative. Le intere risorse recuperate attraverso questa misura rientreranno nella disponibilità della Regione, e dove dovuto del Ministero, e quindi potranno essere reinvestite in politiche abitative e in interventi nelle zone più carenti di servizi.
Soddisfatto il presidente regionale Nicola Zingaretti (nella foto): “Riguardo ai piani di zona, è partita una rivoluzione positiva per tantissime famiglie, che vivevano in uno stato di incertezza permanente rispetto al proprio futuro. Ora, grazie a una determina che nasce da una delibera di giunta regionale di alcuni mesi fa, i cittadini potranno acquistare gli appartamenti. È un provvedimento importante perché contribuisce a sbrogliare la matassa di una situazione che nel corso degli anni aveva gettato per molti motivi tante famiglie nell’incertezza”.
Sostegno all’abitare
Ma su un analogo versante – quello del sostegno all’abitare – una misura positiva è anche quella approvata in Piemonte, come rimarca la Regione in una nota a firma di Gianni Gennaro. Ammontano, infatti, a quasi 7 milioni di euro le risorse messe a disposizione dalla Giunta regionale per aiutare le persone in difficoltà economica o sociale a pagare il canone di affitto delle abitazioni in cui vivono. Come stabilito dall’assessore alle Politiche sociali, Augusto Ferrari, l’intervento si suddivide in tre sezioni:
- con 4.475.000 euro viene finanziato il Fondo sociale destinato agli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica che sono stati riconosciuti come morosi incolpevoli e hanno un Isee inferiore a 6.235,43 euro, che potranno così ottenere la parziale copertura delle mensilità di affitto e delle utenze insolute;
- 1.700.000 euro sono assegnati alle Agenzie sociali per la locazione e destinati a famiglie in difficoltà con un Isee uguale o inferiore a 26.000 euro, che possono così rivolgersi al Comune per stipulare un contratto di locazione con un soggetto privato a canone calmierato (l’attività delle 35 Agenzie sociali ha finora permesso di aiutare 1200 famiglie);
- 810.000 euro vanno ad alimentare il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, ovvero in questo caso coloro che hanno stipulato un contratto di affitto con un soggetto privato ma che, per problemi di natura non dipendenti dalla loro volontà, come per esempio la perdita del lavoro, sono destinatari di uno sfratto esecutivo (questo fondo ha lo scopo di sanare la morosità pregressa, con la possibilità di proseguire la locazione con il medesimo proprietario, ed ha permesso di evitare, nel triennio 2015-2017, lo sfratto di 574 famiglie).
La delibera contiene anche un’importante novità per i Comuni e le Agenzie territoriali per casa: le risorse possedute sull’annualità 2014 come fondo di garanzia dalle Agenzie sociali per la locazione e non ancora utilizzate potranno essere mantenute per un ulteriore triennio, in modo da sostenere le misure destinate ai canoni d’affitto. I Comuni devono però farne richiesta entro e non oltre il 31 dicembre 2017, data di scadenza naturale di tali fondi.