Equo compenso e jobs act degli autonomi. Sono queste due le misure varante nel corso del 2017 che fanno vedere il “bicchiere mezzo pieno” al presidente di Fna – Confappi Silvio Rezzonico, primo protagonista di questa nostra carrellata di opinioni da parte delle associazioni rappresentative della proprietà immobiliare e dell’amministrazione condominiale, sull’anno appena trascorso e sulle aspettative circa il 2018, anche in chiave politica.
“Questi due provvedimenti legislativi – spiega Rezzonico – costituiscono un primo traguardo a cui dovranno seguirne altri, fermo restando che l’assimilazione tra loro di tutti i professionisti è ormai una conquista da cui non si può più arretrare”.
“Al di là dei numerosi provvedimenti fiscali che hanno lasciato l’amaro in bocca sia ai proprietari di casa che agli amministratori immobiliari e condominiali – commenta Rezzonico – il 2017 ha tuttavia apportato due importanti novità per gli amministratori condominiali: il jobs act degli autonomi e l’equo compenso per tutti i professionisti.
Il jobs act degli autonomi colma un divario storico tra mondo del lavoro subordinato e mondo del lavoro autonomo. Basti pensare che il lavoratore dipendente gode da tempo delle garanzie dello statuto dei lavoratori, mentre la categoria degli autonomi non gode di alcuna protezione. E, dunque, Fna – Confappi non può che prendere atto con soddisfazione del nuovo intervento legislativo e apprezzare il fatto che, nell’ambito della ampia categoria degli autonomi, sono stati fatti rientrare tutti i professionisti, ordinistici e non ordinistici, compresi gli amministratori di condominio, i quali costituiscono un pilastro del nuovo mondo del lavoro, alla stregua della Legge 4/2013 sul riconoscimento delle associazioni professionali non ordinistiche.
Fna – Confappi si è sempre battuta per l’equiparazione delle due diverse categorie di professionisti, anche dal punto di vista legislativo, in quanto comporterebbe nuove tutele e nuove garanzie per il loro lavoro professionale. Tale risultato non può che essere considerato positivo, e siamo fieri di avervi contribuito insieme alle altre professioni non ordinistiche.
Non solo. Il 2017 ha anche apportato, alle categorie professionali, la legge sull’equo compenso che, nata originariamente solo per gli avvocati nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e i grandi committenti, è stata ora estesa a tutte le altre professioni ordinistiche e associative, includendo amministratori immobiliari e condominiali.
Il 2018 ci vedrà impegnati fattivamente sul fronte dell’emanazione dei relativi decreti attuativi: l’equo compenso dovrà essere parametrato sulla qualità e sull’entità delle prestazioni di ciascun professionista, senza che per questo si possa parlare della reintroduzione di minimi tariffari inderogabili, bocciati da sempre dal Garante della Concorrenza e del Mercato. Infatti, non si tratta di stabilire dei minimi inderogabili, ma di compensare equamente il lavoro professionale svolto, a mezzo di appositi parametri”.
Quindi, Rezzonico esprime un auspicio in vista della nuova legislatura: “Al nuovo Governo che sarà voluto dagli italiani dopo le elezioni politiche del 2018, qualunque ne sia il colore politico, Fna – Confappi continuerà a chiedere incisivi interventi fiscali a favore della proprietà immobiliare, che è attualmente a livelli inaccettabili, danneggiando il Pil e l’intera economia nazionale. In particolare, chiederà la riforma della legge dell’equo canone relativamente alle locazioni commerciali, che devono essere incentivate e riformate con il riconoscimento ai conduttori di garanzie in tema di canoni, a fronte di una diversa regolazione della durata del contratto e di una rinuncia a taluni privilegi ormai obsoleti.
Anche alle locazioni commerciali dovrà essere estesa la cedolare secca, che buona prova di sé ha già dato nelle locazioni abitative, ferma la richiesta di maggiori contributi statali per le locazioni ai meno abbienti e per l’edilizia residenziale pubblica”.