Per il presidente di Anammi, Giuseppe Bica, è la formazione l’aspetto preponderante sia nel tracciare un bilancio del 2017, sia nel dettare le priorità per il 2018 appena iniziato. Di seguito, le sue dichiarazioni.
Nonostante il non facile periodo per il Paese, il bilancio 2017 dell’Anammi è positivo: ci confermiamo l’associazione italiana con il maggior numero di amministratori iscritti, pari ad oltre 13mila, e questo attestato di stima ci spinge ad andare sempre avanti e ad essere costantemente vicini ai professionisti nostri soci. Ma non è l’unico traguardo. Diciotto anni fa, siamo stati la prima associazione a certificarsi in qualità, e lo scorso giugno abbiamo conquistato, primi nel settore, la nuova ISO 9001, un sistema organizzativo basato sulla corretta individuazione e gestione dei rischi. Questo al fine di migliorare i servizi forniti agli iscritti, rendendo più efficace il nostro lavoro nei confronti di tutti gli interlocutori, compresa la pubblica amministrazione.
Circa l’85% degli italiani abita in condominio. Un dato unico in Europa, che spiega bene la centralità della materia condominiale nel nostro Diritto e il ruolo che, negli anni, ha conquistato l’amministratore. Oggi il professionista del condominio, costretto a dividersi tra una giurisprudenza in continuo divenire e incombenze professionali sempre più numerose, ha bisogno di essere sostenuto su più fronti. Ed è in questa veste che ci rapportiamo ai nostri soci: un partner privilegiato in grado di fornire una formazione periodica al passo coi tempi.
Al nuovo Governo chiediamo di sostenere il nostro settore che, anche in anni di crisi, ha saputo creare occupazione, non soltanto per i giovani, ma anche per chi cerca una seconda chance lavorativa dopo la perdita del posto. Sarebbe opportuno valorizzare l’impegno profuso da associazioni come l’Anammi, per qualificare professionalmente gli amministratori condominiali.
Grazie alla crescita della categoria e alla riforma del 2012, il professionista condominiale si è trasformato nel punto di riferimento per tutto ciò che riguarda gli immobili da lui amministrati, dal lavoro di ristrutturazione alla prevenzione sismica. Eppure, siamo lasciati soli a contrastare il fenomeno dei corsi-truffa e la vendita di finti certificati, ottenuti on line dietro pagamento. Al nuovo Governo, chiediamo di tutelare degli amministratori condominiali – e sono la maggior parte – che operano correttamente sul mercato.