Dopo l’era dell’acciaio e del cemento, sta tornando quella del legno. Utilizzato fino alla fine dell’Ottocento, cancellato dall’avvento dell’acciaio e del cemento armato e riscoperto solo recentemente, il legno strutturale in Italia sta recuperando quote di mercato registrando una crescita costante in controtendenza rispetto all’industria delle costruzioni. Lo sostengono i dati del 2° Rapporto case ed edifici in legno 2015, pubblicato recentemente dal Centro Studi FederlegnoArredo Eventi, dai quali emerge che l’Italia rappresenta il quarto player in Europa tra i produttori di costruzioni in legno; lo confermano studi scientifici, che evidenziano un legame forte tra gli ambienti naturali e i benefici psicofisici; e lo avvalorano gli esperti del settore.
Una tendenza diffusa anche a livello internazionale: secondo il Council on Tall Buildings and Urban Habitat nei prossimi anni l’Europa ospiterà il maggior numero di grattacieli in legno più alti del mondo. Tra le motivazioni che spingono le persone a preferire case in legno c’è il fenomeno “Healthy homes”, studio teorizzato dai ricercatori della University of British Columbia.
Resistente ma flessibile, ottimo come isolante termico, duraturo, ecologico, sostenibile, riciclabile e, non da ultimo, esteticamente gradevole. Sono tanti i vantaggi che stanno orientando i professionisti della progettazione verso l’impiego del legno nel settore edilizio, elevandolo a mattone del futuro. “Solo negli ultimi decenni l’innovazione tecnologica ha individuato nuovi orizzonti per il legno strutturale – spiega Sebastiano Cerullo, Segretario Generale di Conlegno –. Ma affinché il tema dell’architettura ecosostenibile non sia solo una tendenza passeggera è necessario sviluppare una vera e propria cultura del legno, investendo nella formazione e adottando certificazioni per un corretto impiego del materiale, nel rispetto della normativa vigente. Per questo motivo il Consorzio si impegna da un lato a preservare il patrimonio forestale, dall’altro a incentivare una visione del mondo in cui la sostenibilità sia al centro di ogni futuro progetto e di ogni costruzione al passo coi tempi”.
Secondo i dati del 2° Rapporto case ed edifici in legno 2015, in Italia il settore del legno strutturale vale quasi 700milioni di euro per un totale di oltre 3.400 abitazioni realizzate solo nel 2015. Una nuova casa su 14 infatti è costruita in materiale ligneo a conferma che la sensibilità verso la valorizzazione delle risorse naturali non può non considerare le potenzialità di uno dei più antichi materiali costruttivi. Dietro il raggiungimento di questo importante traguardo c’è una continua ricerca che assicura l’impiego di materiali sempre più performanti, l’adozione di tecniche di costruzione all’avanguardia e il riciclo di elementi di scarto in un’ottica di economia circolare.
Un trend internazionale che cambierà il volto delle città. Infatti, secondo il Council on Tall Buildings and Urban Habitat, in Europa ci sarà il maggior numero di grattacieli in legno più alti del globo. Il più alto in assoluto potrebbe essere il Baobab con una struttura di 120 metri nel quartiere parigino di Porte Maillot; alto 35 piani, prevede un risparmio di CO2 di oltre 3.500 t equivalenti rispetto ad un’analoga struttura in cemento armato. Vienna ospita il cantiere delle due torri di 85 metri ciascuna, in legno; il complesso farà risparmiare 2.800 t equivalenti di CO2. Il mega-residence Haut di Amsterdam, pronto fra due anni, avrà 20 piani su 73 metri di altezza. Per ora l’edificio in legno più alto è il Treet di Bergen, in Norvegia: i suoi 14 piani si elevano per 50 metri da terra.
“Ad oggi il Consorzio Conlegno certifica direttamente oltre 130 aziende attraverso l’adozione del protocollo S.A.L.E e la marcatura CE degli assortimenti noti come Uso Fiume di Castagno, Uso Fiume e Uso Trieste di Abete rosso e Abete bianco e Legno massiccio a spigolo vivo – prosegue Sebastiano Cerullo –. Non solo. Nel corso del 2018 le aziende italiane che avranno aderito allo specifico progetto promosso da Conlegno potranno, per prime in Europa, produrre e marcare CE perline ad uso strutturale. Il Consorzio inoltre è titolare del brevetto per uno specifico sistema di monitoraggio delle partizioni strutturali degli edifici in legno che ha come fine quello di ottimizzare la manutenzione del parco edile nazionale in legno, incrementandone la vita utile”.
Ma perché la richiesta di abitare e lavorare in strutture in legno è destinata a crescere esponenzialmente? I numerosi episodi sismici, la centralità dei temi ecologici e i benefici psicofisici legati alla materia hanno portato ad un progressivo desiderio di naturalizzare gli ambienti pubblici e privati. Una scelta che poggia su autorevoli basi scientifiche.
Come riportato dal sito australiano News.com.au, il fisico dell’Università di Harvard Eva Selhub, co-autore di “Your Brain on Nature”, sostiene che: “La natura stimola il sistema cerebrale di ricompensa riducendo lo stress e di conseguenza i livelli di cortisolo, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, con una risposta migliore del sistema immunitario”.
Ma non è tutto. In uno studio condotto dagli scienziati dell’University of British Columbia emerge il fenomeno “Healthy homes”: le persone coinvolte hanno dimostrato di preferire stanze contenenti dettagli in legno in quanto tali habitat inducono stati emozionali legati a calore, relax, comfort, natura e accoglienza. Inoltre la ricerca Wood2New condotta dall’Università di Aalto in Finlandia, con la collaborazione del Norsk Treteknisk Institutt, ha dimostrato che il legno è un elemento importante nella percezione del comfort interno ai luoghi di cura e assistenza.
Secondo gli psicologi, infine, gli uffici green rendono i dipendenti più allegri e riconoscenti nei confronti del datore di lavoro che dimostra cura e attenzione, con il conseguente aumento della produttività del 15%. È quanto emerge da una ricerca pubblicata sul Journal of Experimental Psychology. I benefici fisiologici del legno portano quindi anche implicazioni importanti nel business, con conseguente aumento della felicità dei lavoratori, basso turnover, diminuzione dei disturbi legati allo stress e riduzione dei giorni di malattia.
Come spiega il prof. Nicola Rainisio, docente di Psicologia Ambientale presso l’Università degli Studi di Milano: “La centralità attuale della tematica ecologica porta le persone ad interessarsi maggiormente agli elementi naturalistici presenti nella vita quotidiana. È in corso un tentativo di recupero della dimensione materica come reazione agli effetti negativi derivanti dall’espansione dei processi di digitalizzazione e virtualizzazione della vita quotidiana”.
Secondo il dott. Gaetano Castro del CREA-FL, Centro di ricerca foreste e legno, “L’implementazione dei marchi di sostenibilità ambientale, come FSC e PEFC o la normativa sulla Due Diligence, hanno lo scopo di assicurare all’utente che il legno utilizzato sia tagliato legalmente. L’uso del legno non solo non è un crimine, ma anzi è di fondamentale importanza perché solo una sufficiente remunerazione del suo impiego può rendere conveniente la gestione delle foreste e degli impianti specializzati, che altrimenti rischierebbero l’abbandono e l’instaurarsi di una situazione di degrado”.
Inoltre, prosegue Massimo Fragiacomo, professore ordinario di Tecnica delle Costruzioni nel Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale dell’Università dell’Aquila “la bellezza del materiale, l’ottima resistenza al sisma, la prefabbricazione con controllo di qualità e rapidità d’esecuzione e la sostenibilità del materiale sono fattori fondamentali che hanno portato il legno ad un livello di utilizzo importante nel Paese. In futuro possiamo aspettarci un impiego sempre maggiore del materiale a livello di edifici espositivi e sportivi ma anche per edifici multipiano con destinazione residenziale e commerciale“.