[A cura di: Facile.it e Mutui.it] Nel corso del 2017 in Italia sono state acquistate tramite mutuo ipotecario circa 260.000 abitazioni, ma quando si rivolgono ad un istituto di credito, quale percentuale del valore dell’immobile gli italiani cercano di finanziare con il mutuo e come questa è variata nel tempo? Per capirlo, Facile.it e Mutui.it hanno analizzato oltre 17.000 domande di mutuo prima casa (richieste raccolte tramite i portali dall’1/1/2013 al 31/12/2013 e dall’1/1/2017 al 31/12/2017) scoprendo che, a fronte di una richiesta media pari a 133.456 euro, nel 2017 gli aspiranti mutuatari hanno cercato di finanziare il 70,6% del valore dell’abitazione principale, ovvero 7,66 punti percentuali in più rispetto al dato del 2013.
“L’aumento dell’LTV, sigla che rappresenta il rapporto tra il valore del mutuo richiesto e quello dell’immobile da acquistare, è un segnale positivo ed è legato principalmente a due fattori – spiega Ivano Cresto, responsabile mutui di Facile.it –. Da un lato la riduzione dei tassi di interesse e la sostanziale stabilità dei prezzi delle case che consentono agli aspiranti mutuatari di chiedere somme più alte, dall’altro la maggiore disponibilità degli istituti di credito che, a fronte di un miglioramento generale dell’affidabilità creditizia dei richiedenti, tornano a finanziare percentuali maggiori rispetto al recente passato”.
Analizzando i dati su base regionale emerge un quadro abbastanza variegato di quanta parte del valore della prima casa si cerchi di ottenere dalla banca. Gli aspiranti proprietari che hanno tentato di finanziare attraverso il mutuo una percentuale maggiore sono quelli residenti in Puglia; qui, nel corso del 2017, il valore LTV medio è stato pari al 73,42%. Seguono i richiedenti della Sicilia, che in media hanno cercato di finanziare il 73,38% e quelli residenti in Umbria, con un LTV pari al 73,24 %. Guardando la classifica nel senso opposto, invece, l’LTV più basso si registra in Basilicata (67,29%); seguono Molise, dove in media si è puntato a finanziare tramite mutuo il 67,53% del valore immobiliare, e Lazio, con un LTV medio pari al 69,22%.
LTV inferiori, però, non necessariamente equivalgono ad importi più contenuti; ad esempio al 73,42% del valore immobile richiesto dagli aspiranti mutuatari pugliesi corrisponde una cifra media di mutuo pari a 115.155 euro; al 69,22% registrato nel Lazio, invece, corrisponde una richiesta pari a 151.043 euro.
“Il valore dell’LTV – continua Cresto – rappresenta un elemento importante da tenere in considerazione quando ci si presenta in banca. È bene sapere che spesso al crescere di questo parametro corrisponde un aumento dello spread applicato sul finanziamento dagli istituti di credito e, di conseguenza, anche degli interessi che graveranno sul mutuatario”.
Facile.it ha realizzato alcune simulazioni per verificare come lo spread applicato dalle banche cambi al variare dell’LTV corrispondente.
Ipotizzando una richiesta di mutuo a tasso fisso di 160.000 euro, da restituire in 25 anni per acquistare un immobile di 320.000 euro (LTV pari al 50%), le proposte attualmente sul mercato hanno uno spread mediamente compreso tra lo 0,25% e lo 0,50%; considerando invece la stessa richiesta di mutuo, ma per un immobile da valore pari a 200.000 euro (LTV 80%) lo spread applicato dagli istituti di credito può arrivare anche allo 0,70%. Una differenza apparentemente minima, appena dello 0,20% nel nostro esempio, che però si traduce in una maggiorazione di 5.000 euro della cifra da restituire alla banca.
Il costo del mutuo aumenta di molto se la somma che si cerca di ottenere supera l’80% del valore dell’immobile; ipotizzando sempre una richiesta di mutuo a tasso fisso di 160.000 euro per acquistare una casa da 180.000 euro (LTV pari all’89%) ad esempio, lo spread applicato dalle banche può raggiungere anche il 2,5%, percentuale che si traduce in oltre 45.000 euro di interessi in più rispetto allo 0,70% considerato nella simulazione precedente.
Guardando le richieste di mutuo prima casa presentate nel 2017 tramite Facile.it e Mutui.it e analizzando questa volta il comportamento delle 10 grandi province italiane, al primo posto per LTV si posiziona Palermo (73,49%).
Seguono in classifica Cagliari (73,40%), Bari (72,46%), Genova (70,83%), Torino (70,64%) e Bologna (70,55%). Esaminando la graduatoria nel senso opposto, invece, al l’LTV più basso si registra a Firenze (67,65%), seguita da Roma (69,11%), Milano (69,52%), Napoli (69,79%).