[A cura di: Unione nazionale consumatori] Presentati a Milano i risultati dell’Osservatorio sulla Casa 2018: l’indagine annuale realizzata da Habitante in collaborazione con l’Unione nazionale consumatori: la ricerca, giunta alla sua quinta edizione, fotografa le trasformazioni in corso nel mondo dell’abitare, offrendo agli addetti ai lavori del settore un utile strumento di lettura sulle tendenze in atto che stanno modellando la casa del futuro. In questo scenario, l’Unione nazionale consumatori collabora al progetto per portare all’interno dell’Osservatorio la voce dei consumatori: è fondamentale, infatti, per le aziende del settore intercettare i bisogni dei cittadini senza dimenticare le tutele e i diritti di questi ultimi.
“La casa è davvero al centro dell’esistenza dei consumatori, non solo per l’ovvia ragione di rappresentare il luogo domestico dove molti trovano riparo dalla frenetica vita quotidiana – ha commentato il presidente dell’Unc, Massimiliano Dona – ma anche perché intorno alla casa cominciano a generarsi nuove abitudini di consumo, sia grazie alla tecnologia (ben rilevate dall’Osservatorio), che con il diffondersi dei servizi legati alla dimensione domestica, come ad esempio il food delivery. Da una parte, infatti, assistiamo ad una riscoperta delle realtà abitative da parte dei consumatori che, anche grazie alla tecnologia, portano il lavoro all’interno delle mura domestiche; dall’altra si allargano i confini delle nostre abitazioni e si diffonde la necessità di sentirsi a casa anche negli ambienti urbani delle città”.
La ricerca fotografa perfettamente i trend del settore: dalle oltre 2000 interviste realizzate è emerso che la struttura dell’abitazione nel nostro Paese è grande, sopra i 100mq. Si parla di ampi spazi dove vivere e si conferma che il 62% degli italiani risiede in appartamento, così come si conferma che viviamo in un paese di proprietari di abitazione, e che oltre la metà ha contratto un mutuo per comprarla.
Come anche nelle precedenti edizioni si è partiti dai cinque elementi portanti di una casa ideale, i pilastri su cui ogni abitazione si regge, perché la casa per gli italiani:
Appare ancora controverso il rapporto degli italiani con la tecnologia: se è vero infatti che dimostrano una certa attrazione dei confronti della casa intelligente, tutto l’ambito del controllo a distanza comporta un impatto sulla privacy e in alcuni casi le persone si sentono inadeguate o hanno timore nel gestire le nuove modalità.
Altro aspetto importante emerso dalla ricerca è che la casa deve diventare mutevole nell’arco della giornata con sistemi che le consentono di volta in volta di assumere più funzioni e adattarsi a più bisogni. Il 23% degli italiani utilizza uno o più ambienti della casa per svolgere le proprie attività professionali, e oltre il 62% degli intervistati ha ammesso di lavorare da casa quasi tutti i giorni.
Essendo la casa un elemento sempre più centrale della vita di ognuno di noi, emergono gli ambiti dove si vorrebbe agire per migliorarla: per il 35% del campione raccolto le rifiniture non sono sufficientemente di qualità, mentre il 34% degli intervistati ritiene di non avere spazio sufficiente per le sue esigenze e che la casa non sufficientemente isolata. Si conferma in generale una non completa soddisfazione della casa attuale che corrisponderebbe solo parzialmente all’ideale desiderato: purtroppo solo per il 40% degli intervistati la casa consente un attento controllo dei consumi, è rispettosa dell’ambiente e della salute di chi ci vive. In fondo quello che emerge dall’Osservatorio è che solo per il 57% degli italiani la propria abitazione è un luogo comodo dove vivere, e questo deve essere il punto di partenza per pensare alla casa del futuro.