[A cura di: Fiaip] Concluso il 2017, che ha segnato un lieve calo di compravendite residenziali a Bergamo capoluogo (-3,01%, 1.405 transazioni) e un moderato aumento sul territorio provinciale nel suo complesso (+2,1%, 11.532 transazioni), il primo trimestre del 2018 segna un aumento delle compravendite residenziali, anno su anno, del 9,7 nel capoluogo e del 8% nel resto della provincia. Questa è la fotografia scattata dalla riunione semestrale del Comitato consultivo tecnico dell’Omi, l’osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate riunitosi negli uffici direzionali di Largo Belotti.
Dopo il rallentamento del secondo semestre 2017, il numero degli scambi in questo primo trimestre è tornato a crescere in modo significativo, riprendendo un trend di crescita delle compravendite residenziali iniziato nel 2014. “I prezzi restano contenuti perché domanda e offerta tendono ad incontrarsi su valori più bassi rispetto al periodo pre-crisi – commenta al termine della riunione del Comitato Omi Giuliano Olivati, vice presidente nazionale della Federazione italiana agenti immobiliari professionali e direttore responsabile dell’Osservatorio immobiliare Fiaip Bergamo -. Chi vuole vendere casa deve armarsi di sano realismo, oggi come in futuro, perché le vacche grasse difficilmente torneranno, e gli acquirenti sono oggi attentissimi a non comprare fuori prezzo”.
Le quotazioni immobiliari Omi del capoluogo segnano una lieve diminuzione dei valori residenziali nelle zone centrali, un aumento dell’11,11% nella parte storica di Borgo Palazzo e del 3,3% in zona Carducci/Porta Osio/Moroni, e in generale un lieve incremento di valore nella fascia semicentrale della città. Tirate le somme, il valore medio del residenziale a Bergamo città segna un lieve calo del 0,2%, segno di una progressiva stabilizzazione dei prezzi.
Per quanto riguarda i volumi di compravendita del settore non residenziale, si riscontra un balzo del terziario e del commerciale (+20,8%) su tutta la provincia nel primo trimestre 2018 anno su anno, e una battuta d’arresto (-11,6%) per gli immobili produttivi. Stazionaria la situazione dei negozi a Bergamo. Per il settore produttivo, in particolare, si assiste ad una riduzione dei valori di vendita per le zone lontane dagli assi viari importanti e dai grossi centri, o con aree industriali depresse, come ad esempio il distretto tessile della Val Seriana.
Dinamici infine gli affitti residenziali con valori in aumento del 1,3% medio nel capoluogo, mentre sono al ribasso le quotazioni nelle zone centrali di Bergamo per le locazioni di uffici e negozi.