[A cura di: Sicet] “La norma contenuta nel decreto milleproroghe, che blocca fino al 2020 i fondi per la riqualificazione delle periferie, va corretta in seconda lettura alla Camera e ci muoveremo in tal senso per scongiurare quella che appare come una vera e propria beffa”. Lo dice il segretario generale del Sicet Cisl, Nino Falotico (in foto), che rilancia l’idea di un tavolo di consultazione permanente sul tema della casa.
“Quale che sia l’origine e la ragione di questo emendamento – commenta Falotico – è del tutto evidente che manca una sede di confronto dove mettere a fuoco i problemi e individuare le soluzioni, anche perché quando si affrontano questioni complesse con superficialità il rischio di combinare guai è alto. Per questo da tempo abbiamo chiesto la costituzione in seno al ministero delle Infrastrutture di un tavolo di consultazione permanente sulle politiche dell’abitare, ma finora senza alcun esito. Il governo è ancora nelle condizioni di correggere l’errore e ripristinare lo status quo, altrimenti il rischio è quello di bloccare i progetti di riqualificazione già avviati e di allontanare gli investitori privati che hanno scommesso sulla riqualificazione delle periferie”.
Per il segretario del Sicet “dal rilancio delle periferie urbane degradate passa la costruzione di un nuovo modello sociale dell’abitare che tenga insieme innovazione urbana e nuove forme di comunità. La sfida è alzare il livello della qualità della vita e trasformare il ruolo delle periferie nel tessuto urbano delle città: da ghetti destinati alle fasce sociali marginali a luoghi di generatività sociale. In questo senso investire sulle periferie significa ricucire le città e ridurre le disuguaglianze sociali.
Il nostro auspicio – conclude Falotico – è che questo incidente di percorso possa offrire l’occasione per aprire un grande dibattito sui temi dell’abitare e un confronto costruttivo tra associazioni e istituzioni”.