[A cura di: Antonia Solari – tratto da Houzz.it] Parte un temporale, in casa non c’è nessuno e le finestre sono rimaste aperte. Oppure qualcuno c’è, ma magari occupato in altro, nel gestire un neonato o in una telefonata di lavoro o, semplicemente, nel rilassarsi. Nessun problema: ombrelloni, finestre sul tetto, tapparelle, pergole e lavatrici reagiscono da sole grazie ai sensori di pioggia e vento e proteggono la casa. Come? Chiudendosi automaticamente alla prima goccia o alla prima folata un po’ più forte del normale. Merito dei sistemi IoT o dell’impianto domotico.
IoT. I sistemi IoT (acronimo di Internet of Things), le soluzioni, cioè, in grado di rendere gli oggetti intelligenti perché capaci di comunicare dati e programmare reazioni, stanno trovando crescente applicazione nella vita quotidiana e nei prodotti di uso comune. Fra le possibili opportunità offerte dall’IoT, anche la reazione degli oggetti al maltempo: se una finestra, attraverso un sensore, percepisce una goccia di pioggia, il suo sistema IoT deciderà che è il caso di chiuderla e ne comunicherà la decisione al motore che, quindi, si azionerà per chiuderla.
Domotica. Sistema in parte diverso, nonostante gli obiettivi comuni, per gli impianti domotici. In questo caso, infatti, non sarà il singolo oggetto a reagire, ma sarà il sistema che gestisce tutti gli elementi della casa a comunicare al gestore, il proprietario o l’inquilino, un eventuale allarme. Il passo successivo dipende dalla specifica programmazione: una volta riconosciuto l’allarme il gestore dell’impianto potrà prevedere la chiusura delle tapparelle da remoto, ad esempio, oppure il software potrebbe dare direttamente lo stesso comando perché così era stato deciso in fase di installazione.
Ombrelloni. Fra le ultime novità nel mondo dell’arredo per esterni, gli ombrelloni in grado di chiudersi quando il vento diventa troppo forte o quando comincia a piovere. Un sensore è in grado di percepire questi cambiamenti climatici e di comandarne la conseguente reazione. Una soluzione utile tanto per evitare che l’ombrellone si danneggi quanto per garantire la totale sicurezza.
Finestre. Compatibili tanto per le finestre classiche quanto per le varianti sul tetto (quindi ancora più utile in caso di pioggia!), i sistemi che ne coordinano la chiusura durante il maltempo sono ormai diffusi. I serramenti infatti comprendono sensori di pioggia in grado di percepire ogni cambiamento climatico e di comunicarli al sistema domotico che si occuperà della loro chiusura. Ogni tappa, inoltre, può essere seguita ed eventualmente modificata anche da remoto, attraverso tablet e smartphone.
Tapparelle. I kit che gestiscono la movimentazione delle tapparelle sono stati studiati tanto per rispondere alle richieste di sicurezza, in caso di maltempo o di effrazione, quanto per regolare l’afflusso di luce naturale. In ogni caso, l’automazione può essere regolata tanto dalla programmazione del software, quindi seguendo un calendario fisso e legato, ad esempio, all’alternanza giorno/notte, quanto essere influenzata dai sensori in grado di percepire, come nei capitoli precedenti, cambiamenti climatici. Nel caso di prospetti definiti dalla successione di più tapparelle, è possibile programmarne la gestione contemporanea o singola, quindi applicando i comandi ad ogni elemento.
Pergole. Doppia reazione per le pergole e, nello specifico, per le loro lamelle. In caso di pioggia, infatti, il sensore e il relativo meccanismo si azionano per chiudere le lamelle e proteggere lo spazio sottostante mentre, in caso di vento, vengono aperte, in modo che la struttura non si debba comportare come un blocco unico. Anche in questo caso i comandi possono avvenire in modo automatico, pianificati dal software dell’impianto domotico o coordinati da remoto.
Irrigazione. Anche in questo caso, spazio ai sensori! Quando, infatti, i sensori installati in giardino percepiscono che il livello di umidità è già sufficiente, magari perché ha piovuto o perché la stagione sta diventando meno calda, non azionano l’impianto contribuendo, nello stesso momento, sia al benessere del verde sia al risparmio di risorse e di energia. Triplo obiettivo centrato e semplicemente attraverso l’inserimento di un sensore nel terreno, solitamente a non oltre 300 metri dalla centralina che coordina l’azionamento dell’irrigazione.
Elettrodomestici. Capita che, contestualmente allo scoppio di un forte temporale, salti l’elettricità e, di colpo, tutti gli elettrodomestici di casa smettano di funzionare e perdano ogni loro programmazione. Oppure può succedere che, per il troppo caldo e l’attività contemporanea di tanti climatizzatori ci si trovi di fronte a un black out. In realtà gli scenari appena descritti sono validi nel caso di impianti elettrici un po’ vecchi e di elettrodomestici coetanei. Oggi, infatti, in caso di black out o di sbalzi nella tensione ci si può avvalere o di uno scaricatore di tensione o di gruppi di continuità con batterie, strumenti che permettono sia di scaricare l’energia in eccesso, magari legata ad un fulmine e potenzialmente responsabile della disfatta degli elettrodomestici, sia di garantire continuità di alimentazione in caso di assenza di corrente.