[A cura di: Federproprietà] Ad oltre vent’anni dall’istituzione anche in Italia delle giornate europee del patrimonio, dirette a dimostrare che il patrimonio culturale – immobiliare e monumentale in primis – è elemento di unione e costituisce uno strumento di scoperta e comprensione reciproca, l’evento non risulta abbastanza conosciuto e sentito dalla pubblica opinione nazionale, né adeguatamente promosso nelle scuole, tra i giovani o partecipato dai professionisti che, a vario titolo, dovrebbero sentirsi coinvolti nell’impegno a tutela di beni che rischiano in parte l’oblio, in parte il deterioramento.
Sull’argomento, nell’imminenza dell’avvio delle giornate fissate per sabato 22 e domenica 23 settembre, l’Ufficio di Presidenza di Federproprietà, convocato sullo specifico oggetto dall’on. Massimo Anderson, ha deciso di richiedere a tutte le proprie sedi territoriali un impegno supplementare per la migliore riuscita delle iniziative che, nelle singole regioni italiane, risultano organizzate dagli enti locali e dagli altri soggetti titolari di beni di particolare interesse o loro gestori con l’apertura delle porte di edifici e monumenti, oltre 30.000, alcuni dei quali generalmente chiusi al pubblico.
Si tratta, secondo Federproprietà, di affiancare gli sforzi della parte pubblica e favorire un processo culturale diretto a far si che le giornate europee del patrimonio non risultino relegate al ruolo di semplice avvenimento burocratico e di calendario ma siano affettivamente avvertite come una festa, un’occasione per propiziare la crescita delle conoscenze e delle relazioni, perseguendo un complessivo benessere ed un’effettiva valorizzazione dei tanti beni che rappresentano i veri protagonisti delle giornate.
La Presidenza di Federproprietà ha, nell’occasione, approvato un progetto permanente di preparazione alle giornate impegnando i propri Responsabili sul territorio ad interagire con il sistema scolastico locale per sensibilizzare fin da ora i giovani ad una partecipazione attiva e massiva alle giornate europee del 2019, in promozione delle quali occorre da subito operare per assicurare crescente successo ad un progetto lanciato nel 1991 dal Consiglio d’Europa, con un’iniziativa che, dal 1999, è diventata un’azione congiunta dallo stesso Consiglio e della Commissione europea.