Bene le compravendite, male i prezzi. Il nuovo Rapporto Dati Statistici Notarili riferito al primo semestre 2018, relativo alle compravendite di beni mobili e immobili, mutui e donazioni, e condotto dal Consiglio nazionale del Notariato elaborando i dati del 98% dei notai in esercizio, rafforza ulteriormente un trend ormai consolidato nel settore immobiliare.
Nel primo semestre 2018 sono state registrate 443.337 compravendite di immobili di qualsiasi genere, di cui 334.979 compravendite di fabbricati, che registrano un aumento del 10,72% rispetto allo scorso anno a fronte di una continua riduzione dei prezzi. Infatti, se già il 2017 aveva fatto segnare un calo del -17% sui valori medi delle vendite di fabbricati (da 147mila a 126.512 euro), tale calo si accentua di un ulteriore -5% nel primo semestre 2018 (118.356 euro). Accanto ad un aumento pressoché omogeneo di compravendite di fabbricati su tutte le varie fasce di prezzo, il dato più interessante appare l’aumento del +26,73% delle compravendite di valore superiore ai 900.000 euro.
Si conferma inoltre un maggiore mercato per la vendita di terreni agricoli (57.284) rispetto ai terreni edificabili (13.624) che aumenta del +2,83% nei primi sei mesi del 2018 rispetto all’anno precedente, quasi totalmente concentrato nella prima fascia di prezzo (sotto i 100.000 euro).
Sotto il profilo fiscale, su 246.539 fabbricati abitativi per 177.212 è stata chiesta l’agevolazione prima casa, confermando il trend secondo cui oltre la metà degli immobili abitativi in Italia viene acquistata con le agevolazioni prima casa. Viene confermata anche una stasi del settore immobiliare gestito dalle imprese rispetto alle vendite effettuate da privati. Infatti gli immobili abitativi continuano a essere venduti più da privati che da imprese. Nel I semestre 2018 ben il 90,78% dei fabbricati abitativi è stata venduta da privati, mentre le imprese hanno venduto il restante 9,23 % di immobili abitativi.
Quanto ai mutui sono state effettuate 193.102 nuove operazioni, con un aumento del 5,92% rispetto allo stesso semestre 2017. Sul fronte degli importi unitari erogati, nonostante si confermi l’assoluta prevalenza dei finanziamenti di importo fino a 150.000 euro, si registra un aumento significativo dell’8-10% dei mutui di importo compreso tra i 200.000 e i 300.000 euro, in passato molto sotto tono. Segno di una probabile ripresa anche degli investimenti medio/alti. Continua il calo delle surroghe che segna un altro -30% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Prosegue anche l’aumento delle donazioni: +10% per i beni mobili e + 4,6% per i beni immobili. Stabile la prevalenza delle donazioni di beni produttivi al Nord, mentre al Sud prevalgono le donazioni immobiliari.
Il FOCUS agevolazioni 2016-2017 ha analizzato le agevolazioni fiscali previste per le assegnazioni ai soci, per la piccola proprietà contadina, per la prima casa e il relativo gettito tributario, mettendo a confronto una misura straordinaria e temporanea (le assegnazioni ai soci sono state agevolate solo nel biennio 2016/2017) con le uniche due agevolazioni attualmente a regime (ovvero usufruibili sempre) dopo il riordino dell’imposta di registro del 2014. L’incidenza della agevolazione della piccola proprietà contadina sul totale delle compravendite di terreno agricolo è stata pari al 22,88% nel 2016 e al 20,84% nel 2017. La maggior parte degli atti agevolati degli agricoltori si localizza in Piemonte, Veneto e Puglia, regioni da sempre a forte tradizione agricola. Le fasce d’età che richiedono maggiormente questa agevolazione si collocano tra i 36/55, anche se non mancano i giovani agricoltori (la fascia 18-35 è il 16,88% del totale) così come anche i soggetti tra i 56 e i 65 anni (18,52%).
Quanto alle agevolazioni prima casa, dai dati analizzati risulta che le imposte incassate dall’erario per il tramite dei notai in relazione a detti atti, sono passate da euro 383.274.036 del 2016 a euro 424.411.523 del 2017, generando così un aumento del gettito pari al 10,5%, nonostante via sia stato un calo delle compravendite “prima casa” dal 2016 al 2017 del 4,5%. Conseguenza probabilmente imputabile anche ad un valore catastale maggiore degli immobili acquistati nel corso del 2017 a causa dell’aggiornamento delle rendite catastali, che i Comuni stanno procedendo via via ad effettuare.
Le regioni che hanno invece riscontrato un aumento tra i due anni delle compravendite “prima casa” sono la Campania, con un +15% e un aumento di imposta di registro incassata pari al +14,73%, le Marche con un +11,09% e un aumento di imposta di registro incassata pari al +12,16%, la Valle d’Aosta, con un +18,40% e un aumento di imposta di registro incassata pari al +23,12%. Unica regione a mantenere entrambi i dati negativi è l’Abruzzo con un -12,50% e una diminuzione dell’imposta di registro incassata pari al -9,95%.
Le abitazioni per le quali sono state richieste maggiormente le agevolazioni prima casa sono le abitazioni di tipo civile, A/2 (il 50% del campione) e le abitazioni di tipo economico, A/3 (il 30%), mentre i villini, A/7, costituiscono solo il 10% del campione.