Due cuori e una capanna? Sì, purché sia ordinata. La casa è, da sempre, uno dei beni più preziosi per gli italiani, da difendere da ogni attacco o pericolo: ladri e incidenti domestici possono infatti causare danni materiali, che si possono prevenire grazie a polizze assicurative o sistemi di sicurezza. Ma, secondo l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sara Assicurazioni, anche il tubetto del dentifricio lasciato aperto, le luci accese in tutte le stanze, piccoli lavori domestici lasciati a metà o fatti male, o semplicemente il disordine, possono provocare conseguenze: mettono a dura prova, infatti, le convivenze tra le famiglie. Anche a Torino, dove si è svolta l’indagine.
Se il caos è la causa scatenante per il 34% degli intervistati del capoluogo piemontese, tra le mura domestiche si litiga anche per i piccoli gesti di tutti i giorni o perché si hanno visioni differenti sulla gestione della casa (45%) che presuppongano una decisione comune: si può discutere sui gestori da scegliere ma anche su come affrontare eventuali problemi che possano danneggiare il proprio nido d’amore.
Attenzione anche alle faccende domestiche: chi non collabora ha il 49% di probabilità di concludere la giornata con un litigio. Il 48% non tollera la violazione della propria privacy e reclama i suoi spazi personali, mentre ci si rivela più tolleranti nei confronti di rumori e musiche ad alto volume: solo il 26% dei torinesi li ritiene, infatti, la principale fonte di discussione.
Ci sono modi per ovviare a questi disagi e risolvere i problemi senza incorrere in spiacevoli conseguenze? Per il 66% degli intervistati sì, e la chiave per la riappacificazione è il dialogo. C’è chi cerca un compromesso (40%) e chi, molto saggiamente, accetta il rimprovero e cerca di migliorare (30%). Ci sono poi i più romantici, che cercano di addolcire la propria metà compiendo gesti gentili (32%).
Secondo la ricerca, la convivenza può essere messa a dura prova anche a causa dei rapporti con altri familiari, e non solamente con la suocera, come si potrebbe immaginare. Più di un torinese su tre (34%), infatti, ha ammesso di non essere disposto a convivere con altre persone della propria famiglia, senza fare distinzione tra genitori, fratelli o, appunto, suoceri. Alcuni temono di perdere la propria privacy, per altri potrebbero rappresentare solo un peso, c’è chi sostiene che sarebbero solo fonte di litigio e, addirittura, c’è chi ha dichiarato che più lontano sono e meglio è. In ogni caso, il 34% sarebbe disposto ad ospitarli solo in casi di estrema necessità e, specialmente, solo per brevi periodi (11%), legati più che altro a difficoltà economiche o a problemi di salute.
E se parenti e amici abitassero lontano e volessero fare una bella sorpresa, magari in occasione delle feste natalizie? Anche in questo caso, i torinesi non avrebbero dubbi. Dai risultati della ricerca, gli abitanti della provincia piemontese non fanno distinzione tra parenti e amici: quasi la metà (44%) li ospiterebbe volentieri, ma solo per pochi giorni, mentre il 13% sarebbe ben contento di invitarli a pranzo o cena, a patto che a dormire vadano in albergo. Un 29%, infine, dichiara di essere disposto ad ospitare i parenti per tutto il tempo necessario, dimostrando di rimanere legato alla tradizione.
“In casa trascorriamo mediamente più della metà della nostra vita – commenta Marco Brachini, direttore marketing, brand e customer relationship di Sara Assicurazioni –. È importante che all’interno delle quattro mura ci si senta sereni e sicuri. Per rendere sicura la propria abitazione, oltre a installare un impianto d’allarme è opportuno scegliere una buona copertura assicurativa. In particolare durante le festività, periodo in cui si esce di meno e si ricevono ospiti, è importante non sottovalutare il rischio di incidenti domestici. È dunque consigliabile prendere in considerazione una tutela anche sotto questo punto di vista”.