Cambiamento culturale e responsabilità sociale nell’edilizia. È il messaggio lasciato in eredità dalla sesta Conferenza nazionale Passivhaus svoltasi a Riva del Garda (Trento), nel cui ambito si sono dati appuntamento i protagonisti di quelle buone pratiche accomunate da un impegno verso l’efficienza energetica e il passaggio, in edilizia, dai combustibili fossili alle energie rinnovabili.
Sul palco del Centro Congressi di Riva hanno portato il loro contributo tecnici, committenti, progettisti, docenti universitari, sindaci e rappresentanti della pubblica amministrazione. Ruoli istituzionali e compiti professionali differenti, ma che trovano nella responsabilità sociale un punto di contatto.
Ad aprire l’attesa conferenza il direttore di ZEPHIR Passivhaus Italia, dr. Phys Francesco Nesi, fondatore dell’Istituto di ricerca e ideatore della conferenza: “Dobbiamo avere la volontà di cambiare e raccogliere la sfida nel tempo in cui è ancora possibile farlo. Bisogna avere onestà professionale e il coraggio di rappresentare l’efficienza energetica. Abbiamo i mezzi e le tecnologie per cambiare le cose. Lo dobbiamo ai nostri figli e alle generazioni future. È un impegno sociale lavorare sull’efficienza energetica con benefici e vantaggi per la nostra salute, la produttività delle imprese, la crescita economica e culturale di un territorio. Sono diverse le amministrazioni pubbliche che hanno scelto di muoversi nella direzione della sostenibilità, investendo sull’educazione delle comunità. Non possiamo solo pensare a coltivare il nostro orticello. Questa Conferenza ci aiuta ad arricchire le vedute, per migliorare la nostra qualità di vita in un contesto socioculturale più ampio e non solo nel proprio spazio abitativo. Con il coinvolgimento quanto più possibile della comunità e delle imprese locali, utilizzando ad esempio materiali a filiera corta”.
“Uno dei problemi più sentiti – ha aggiunto Nesi – è certamente il consumo di suolo. Nella maggior parte delle città italiane i livelli di suolo costruito e consumato si attestano sul 60-70 per cento. Questo è deleterio. In Bhutan per preservare il territorio, il 60 per cento è ricoperto da foreste. Questo non significa che l’edilizia deve fermarsi, ma che dobbiamo ripensare al modo di costruire e ai modelli utilizzati fin ora (non solo condomini, ma anche scuole, centri di aggregazione etc). Bisogna sforzarsi tutti insieme per rimettere in moto l’economia locale, aiutando il Pianeta e preservando la nostra salute”.
Focus centrale dell’edizione 2018 è l’edificio sostenibile con una riflessione aperta ai quartieri e alle città resilienti in uno scenario nazionale e internazionale. La Conferenza ogni anno porta la testimonianza interessante di progetti di edifici a basso consumo e basso impatto ambientale già realizzati o che sono in fase di costruzione. L’evento si caratterizza per l’incontro e lo scambio di idee su scala europea dove ZEPHIR, ha un ruolo di motivatore, promotore e certificatore.
Il tema delle città resilienti, insieme al valore della responsabilità sociale e del coraggio di cambiare modelli obsoleti, ha scandito la giornata di studi promossa dall’istituto di ricerca ZEPHIR Passivhaus Italia, attivo da oltre dieci anni con un team di professionisti specializzati in formazione, consulenza e progettazione PASSIVHAUS.
Molto apprezzata la performance teatrale dell’attore Neri Marcorè nei panni del narratore Alberto Angela, e successivamente intervistato da Deborah Annolino, moderatrice della Conferenza, sui temi di sostenibilità. Ecco una sintesi del suo discorso: “Sono un convinto sostenitore della necessità di ripensare i modelli di vita che abbiamo ereditato e con cui siamo cresciuti. Sfruttare le risorse del pianeta senza porsi dei limiti, non considerare il riciclo delle materie, inquinare l’aria e le falde acquifere senza ritegno significa quanto meno essere miopi, se non anche egoisti rispetto alle generazioni che seguono. Noi italiani siamo fortunati, la bellezza ce l’abbiamo costantemente davanti agli occhi ma spesso non abbiamo gli occhiali giusti per accorgercene, ma non è mai troppo tardi. La bellezza, i paesaggi, il patrimonio artistico sono vettori economici, chi se ne rende conto li sfrutta rispettandoli e valorizzandoli. Io credo che anche qui – ha aggiunto l’attore – il primo passo per fare qualcosa passi attraverso l’acquisizione di questa consapevolezza, che può dare vita a risvolti virtuosi pragmatici. La ricostruzione, non solo materiale, delle comunità sarà purtroppo lunga, ma è importante che si imbocchi la strada giusta, con progetti a lungo termine e investimenti che ripensino le economie dell’entroterra appenninico. C’è bisogno di amministratori capaci e lungimiranti, disinteressati al riscatto immediato dei propri meriti, ma anche dell’impegno personale di ciascuno di noi, innanzitutto nell’informarci e non delegare sempre gli altri, sperando che sia sufficiente questo per risolverci i problemi, laddove siamo troppo pigri o distratti per volercene occupare direttamente”.
Obiettivi della sesta Conferenza Nazionale Passivhaus:
Appendice innovativa della Conferenza è stata la prima edizione del Passivhaus Tour: un viaggio sensoriale e culturale all’interno di edifici a basso consumo con la guida degli esperti di ZEPHIR PASSIVHAUS Italia. Alta la partecipazione e grande l’entusiasmo per un’iniziativa che ha dato la possibilità di sperimentare il benessere abitativo attraverso 4 tappe: Ecohotel Bonapace (Torbole), Asilo nido sovracomunale (Civezzano e Fornace), Centro di aggregazione giovanile La provvidenza (Pergine Valsugana), Studio Gadler – edificio per uffici (Pergine Valsugana).