Il nuovo anno è iniziato da pochi giorni, ma già si prospettano aumenti e rincari, e molti di questi sono afferenti al comparto della casa nel suo complesso. A lanciare l’allarme è Federconsumatori che, attraverso il proprio Osservatorio nazionale, ha aggiornato le previsioni relative agli aggravi che colpiranno le famiglie nel 2019.
La stangata di prezzi e tariffe per il 2019, per una famiglia media, sarà pari a +842,81 euro annui. A determinare gli aumenti – rimarca l’associazione dei consumatori – sono da un lato alcune scelte assunte nella manovra di bilancio, dall’altro il forte aumento dei costi energetici. A fare da parziale contraltare (ma sempre, comunque, in un quadro di incrementi) sono gli aumenti dei pedaggi autostradali, che risultano contenuti grazie all’accordo che prevede lo stop dei rincari (solo il 10% delle autostrade italiane non è interessato da tale accordo); e gli aumenti relativi alle tariffe applicate dai professionisti, che subiscono una frenata in parte motivata dalla flat tax.
I costi relativi a mutui e servizi bancari e assicurativi risultano invece in crescita, a causa dell’incremento della tassazione e dell’aumento dello spread. “Tali aumenti – puntualizza l’associazione – avvengono in un contesto delicato, in cui si prospettano ulteriori tagli del reddito dovuti all’abolizione, operata in manovra, del tetto posto alle aliquote comunali e regionali. Fattore che contribuirà a impoverire ulteriormente le famiglie, che già oggi non dispongono delle risorse economiche sufficienti a sostenere aumenti di questa portata”.
Sempre in tema di rincari, si prevedono quelli di: luce e gas (78,35 euro: +4,3%); Tari (44,20 euro: +3,9%); acqua (20,32 euro: +4,2%); prodotti per la casa (60,10 euro: +1,9%).
“Si rende pertanto necessario un intervento del Governo per fare in modo che le scelte assunte non si ripercuotano, come è facile prevedere, sui cittadini – chiosa Federconsumatori –. Inoltre, si rende improrogabile l’avvio di provvedimenti urgenti tesi a rilanciare l’occupazione e rimettere in moto l’intero sistema economico, attraverso investimenti per lo sviluppo e la crescita di cui, nella manovra, non si vede alcuna traccia”.