[A cura di: Anaci] Il fenomeno delle “morosità condominiali” – acuitosi in quest’ultimo decennio – induce, con sempre maggiore frequenza, gli erogatori di servizi d’interesse generale ad interrompere l’erogazione della fornitura a tutti gli utenti del condominio, con conseguente impossibilità, anche per i condòmini in regola con i pagamenti, di utilizzare tali servizi fondamentali per la vita umana.
Anaci (Associazione nazionale amministratori condominiali ed immobiliari) – membro dell’Osservatorio permanente della regolazione energetica, idrica e del teleriscaldamento operante in seno ad Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) – sostiene da molto tempo che questa ingiustizia debba essere rimossa al più presto dal nostro ordinamento. Infatti, la circostanza che siano i singoli condòmini, e non il condominio in quanto tale, i reali utilizzatori dei servizi dovrebbe indurre particolari cautele nell’utilizzazione del drastico rimedio rappresentato dall’interruzione della somministrazione.
Per questo motivo Anaci ha illustrato, attraverso uno studio molto dettagliato consegnato ad Arera in data 14 maggio 2017, i motivi principali per cui il c.d. “distacco”, in applicazione dell’art. 1460 c.c., si configura illegittimo e precisamente:
L’associazione, facendosi interprete anche delle legittime esigenze delle imprese, ha voluto dimostrare che il “distacco” potrebbe essere agevolmente evitato, con reciproca soddisfazione delle parti (somministratore, condominio e condòmini in regola), attraverso una prassi che consenta all’amministratore di condominio di eseguire, a favore dell’impresa, un immediato pagamento parziale del credito (ma comunque cospicuo) utilizzando le somme effettivamente versate dai condòmini “in regola con i pagamenti” e, contemporaneamente, comunicare alla creditrice, i nominativi dei condòmini morosi con l’indicazione analitica del debito del singolo condomino relativamente al contratto di fornitura del servizio erogato.
Si tratta di una proposta di buon senso, facilmente adottabile, che ha trovato in questi giorni un positivo riscontro. Infatti, l’Autorità Idrica per la Toscana ha recentemente elaborato e diffuso una Proposta di Regolamento in cui si prevede che “a decorrere dalla data di costituzione in mora del condominio, è fatto obbligo al Gestore di accettare pagamenti parziali, a condizione che questi ultimi siano effettuati in un’unica soluzione, che provengano da tutti i condòmini adempienti in quel momento e che siano pari almeno alla metà dell’importo complessivo dovuto”.
La notizia, frutto di un meticoloso procedimento di consultazione a livello territoriale, è stata accolta con grande soddisfazione da Anaci nazionale, che è stata la prima associazione a sostenere, con perspicue argomentazioni, la fondatezza e la praticabilità della soluzione proposta. “Si tratta di un’iniziativa di assoluto rilievo che accogliamo e sosteniamo con slancio – ha affermato il presidente nazionale di Anaci, ing. Francesco Burrelli -. Essa recepisce integralmente la nostra proposta formulata in sede di Osservatorio di Arera circa due anni orsono”.
“Confidiamo e auspichiamo – ha sottolineato ancora Burrelli – che sia approvata senza resistenze e che possa essere diffusa a livello nazionale, giacché essa non si limita a proteggere gli utenti in regola con i pagamenti, ma valorizza anche le funzioni e le specifiche competenze degli amministratori di condominio che possono svolgere un ruolo fondamentale per rendere trasparente e verificabile di recupero del credito da parte delle creditrici tutelando così tutti i soggetti coinvolti da questa problematica”.