[A cura di: avv. Gabriele Bruyère, presidente nazionale Uppi – Jean-Claude Mochet, presidente Commissione Fiscale UPPI] L’U.P.P.I. osserva con preoccupazione come, ad oltre due mesi dall’entrata in vigore della cedolare secca per i negozi, non sia ancora disponibile l’aggiornamento del software RLI per la registrazione telematica dei contratti di locazione.
La registrazione cartacea e l’assenza di chiarimenti da parte dell’Agenzia delle entrate circa l’effettiva modalità di applicazione stanno creando notevoli problemi interpretativi ai piccoli proprietari.
Dai dati in nostro possesso i contratti finora registrati sono ben oltre inferiori alle stime del Governo a dimostrazione che sarebbe stato corretto allargare l’applicazione prevista per i soli negozi alle locazioni che gravitano intorno a tutte le attività commerciali, alberghiere e artigianali come gli uffici, i deposti e i laboratori artigianali, già fortemente in crisi a causa della recessione economica.
L’applicazione della cedolare secca ai soli contratti di locazione stipulati nel 2019 ed esclusivamente nei casi in cui non risulti già in essere un contratto tra le medesime parti e per lo stesso immobile al 15 ottobre 2018, non considerando nemmeno i contratti che andranno a scadenza nel 2019, oltre a violare il principio di equità fiscale, sta limitando l’applicazione della cedolare secca a poche migliaia di immobili incentivando, invece, gli sfratti per poter sottoscrivere, dal 2019, nuovi contratti con nuovi soggetti.
L’U.P.P.I. ribadisce che solo un alleggerimento della tassazione sulla proprietà immobiliare consentirà al settore di riacquistare spinta e di trainare l’economia del Paese intero verso la ripresa economica, contribuendo così al rispetto degli impegni europei in termini di rapporto deficit/PIL ed invita il Legislatore ad intervenire al più presto per ampliare la platea di contratti che potranno beneficiare della cedolare secca ed eliminando la limitazione temporale alla sola annualità 2019.
L’U.P.P.I. richiede, inoltre, la mancata applicazione delle sanzioni per i locatori che hanno esercitato l’opzione in caso di errata interpretazione della norma.