La casa? Diventa un luogo di lavoro sempre più ambito. È quanto emerge dall’ultima ricerca dell’Osservatorio di Reale Mutua sul welfare, che ha indagato la percezione dei torinesi sul rapporto tra salute e ambiente di lavoro.
Ebbene, secondo lo studio, lavorare da casa incide positivamente sulla salute rispetto alla normale vita da ufficio. Perlomeno, la pensa così l’85% degli abitanti di Torino, secondo i quali il cosiddetto smartworking – laddove applicabile – riduce lo stress (43%), dà il vantaggio di lavorare in un ambiente confortevole e su misura (25%) e, perché no, permette di convertire il tempo risparmiato dal viaggio in una migliore gestione anche del proprio benessere (17%).
L’attività lavorativa, infatti, può condizionare in vario grado la salute dei lavoratori. In ufficio, il principale fattore di rischio, a detta di quasi un abitante di Torino su due (45%), è lo stress, con tutti i suoi possibili effetti sul benessere fisico e mentale. Seguono la sedentarietà (22%) e la postura (20%), mentre solo il 6% si dice preoccupato dalle possibili conseguenze sulla vista.
In un ambiente quale la fabbrica, o comunque per chi svolge un’attività più fisica, invece, il fattore che incide maggiormente sulla salute è il contatto, o l’esposizione, a sostanze chimiche potenzialmente nocive (45%), seguito dall’eventualità di cadute e infortuni (20%) e dai pericoli connessi al sollevamento di pesi e alla movimentazione di carichi (15%).
Ma che cosa porta ad “ammalarsi” di lavoro? Per oltre un torinese su due (54%), la prima causa è rappresentata dalle pressioni e scadenze lavorative che possono indurre a comportamenti impropri e pericolosi, seguite dalla la sottovalutazione dei rischi (51%) e dall’inadeguatezza dell’ambiente di lavoro (34%). Per un ulteriore 18%, invece, la ragione risiede nella scarsa informazione in materia di sicurezza e salute fornita dal datore.
L’azienda stessa, tuttavia, può fare la sua parte e prendersi cura della salute e del benessere dei dipendenti. I torinesi hanno le idee chiare: in ufficio, i principali desiderata sono postazioni ergonomiche (60%), una polizza sanitaria (49%), ma anche la possibilità di usufruire di abbonamenti a palestre e centri fitness (20%) e incontri con uno psicologo del lavoro (17%).