[A cura di: Massimo Anderson – presidente nazionale Federproprietà] Una delle caratteristiche principali degli italiani è il desiderio di possedere una casa di proprietà. Tre italiani su quattro sono proprietari dell’appartamento in cui vivono, e questo è un dato positivo, ma è altrettanto vero che, da sempre, questa forma di risparmio è stata quella maggiormente sottoposta a pressioni fiscali inconcepibili. Del resto, è praticamente impossibile che un proprietario di casa possa sfuggire al pagamento delle tasse e non a caso, per qualsiasi Governo, questo è il metodo più facile e più sicuro per battere cassa. Peccato che, quando va in tilt il settore immobiliare, è l’economia dell’intero Paese che ne subisce le conseguenze, con perdita di posti di lavoro e con l’immediato aggravamento del disagio abitativo.
Di questo Federproprietà, ed il suo presidente Massimo Anderson, sono stati coscienti da sempre e le loro battaglie sono state improntate alla difesa e alla tutela dei diritti dei proprietari di casa con tutte le iniziative ritenute valide per fornire loro le garanzie necessarie. Per ottenere tutto ciò occorre puntare ad una ripresa della politica dell’abitazione nel nostro Paese anche perché l’assenza di tale visione provoca una vera e propria dispersione delle risorse e quindi un sempre maggiore allontanamento dagli obbiettivi di crescita.
“Purtroppo – ha sottolineato il presidente Anderson – è invece proprio di queste settimane la notizia che nella registrazione di una intercettazione fra due personaggi pubblici arrestati nell’ambito dell’inchiesta sullo stadio della Roma, si parlava tranquillamente dell’intenzione da parte del Governo di porre in essere una patrimoniale sulla casa: il metodo più semplice per disporre di denaro da investire per garantire il reddito di cittadinanza. Noi, nell’immediato come in futuro, ci opporremo con ogni mezzo a questi metodi che sembrano più vicini ad una volgare grassazione che non ad una operazione di buon governo”.
Questa è la dimostrazione di come siano necessari e fondamentali i disegni di legge che, promossi proprio da Federproprietà, sono stati presentati sui problemi riguardanti la questione abitativa. Rendiamo merito al Senatore Maurizio Gasparri di averci da sempre sostenuto in questa nostra battaglia e poniamo in evidenza come sia di strettissima attualità il Disegno di legge che su sua iniziativa è stato comunicato alla Presidenza del Senato in data 29 maggio 2018, avente come oggetto la necessità di “Istituzione del Tavolo permanente di confronto sulle politiche abitative”.
Ne riportiamo qui di seguito il testo integrale:
il difficile accesso alla casa e l’impossibilità di condurre la propria esistenza in condizioni abitative dignitose rappresenta uno tra i problemi più gravi, causa di sempre maggiore esclusione sociale per molte persone e famiglie. Sempre di più i costi dell’abitare incidono pesantemente nella gerarchia dei consumi delle famiglie, soprattutto quelle con reddito medio basso, determinando rilevanti problemi economici e rappresentando un vero e proprio freno per la crescita del Paese. L’Italia è terz’ultima in Europa in termini di peso delle abitazioni sociali sul patrimonio abitativo, superata soltanto da Portogallo e Spagna.
Con decreto del vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 1º marzo 2005, emanato ai sensi dell’articolo 12 della legge 9 dicembre 1998, n. 431, e pubblicato per sunto nella Gazzetta Ufficiale n. 119 del 24 maggio 2005, fu costituito, all’interno del Dipartimento per le infrastrutture stradali per l’edilizia e la regolazione dei lavori pubblici – Direzione generale per l’edilizia residenziale le politiche urbane e abitative, l’Osservatorio nazionale della condizione abitativa, con il compito di effettuare la raccolta dei dati nonché il monitoraggio permanente della situazione abitativa in collegamento con gli osservatori istituiti dalle Regioni con propri provvedimenti.
Con il regolamento di organizzazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 febbraio 2014, n. 72, emanato ai sensi dell’articolo 2 del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, le funzioni dell’Osservatorio nazionale della condizione abitativa sono state trasferite alla Direzione generale per la condizione abitativa del Dipartimento per le infrastrutture, i sistemi informativi e statistici del Ministero, con il risultato che a tutt’oggi manca la possibilità di un confronto serio fra istituzioni e categorie (proprietari, inquilini, costruttori) sui temi delle politiche abitative che – forse è bene ricordarlo – riguardano il bisogno primario della casa, che può essere fonte di disagio sociale, come è dimostrato dalle forti tensioni ancora presenti in ampie zone del nostro Paese. Il presente disegno di legge ha lo scopo di colmare un vuoto che la pubblica amministrazione ex se non è stata in grado di colmare; non si tratta però di escluderla, ma di un’operazione partecipativa di sicuro ausilio nelle sue scelte di fondo. Il Tavolo che si vuole istituire, inoltre, può essere di notevole importanza per consentire un più meditato esplicarsi della sussidiarietà orizzontale di cui all’articolo 118, quarto comma, della Costituzione.
Art. 1.