[A cura di: Caseitaly] Sulla scia dell’approvazione “salvo intese” da parte del Consiglio dei Ministri delle Modifiche alla disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico contenute nella bozza del DL Crescita, una delegazione Finco/Assites è andata ad illustrare al sottosegretario del MISE, Davide Crippa, il proprio punto di vista per chiedere di:
Tutte argomentazioni che coinvolgono in prima persona le aziende affiliate a Caseitaly: format innovativo per promuovere le imprese del settore dell’involucro edilizio, che nasce dalla condivisione strategica di quattro importanti associazioni di settore, Acmi, Anfit, Assites, Pile con il supporto della Federazione Finco, il cui direttore generale, Angelo Artale, sottolinea: “Si tratta di proposte ragionevoli sulle quali ci dovrebbe essere ampio consenso in un Paese nella cui parte meridionale si spende – ormai stabilmente – più per difendersi dal caldo che dal freddo”.
La delegazione ha ricordato al Sottosegretario i dati pubblicati lo scorso novembre dal Servizio Studi dei Dipartimenti Ambiente e Finanze della Camera dei Deputati (in collaborazione con il Cresme), circa l’impatto positivo sull’economia nazionale delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie e, in particolare, per la riqualificazione energetica.
I dati di Camera e Cresme
“Quanti studi, elaborazioni, ricerche, panel di esperti e, quindi, quanta spesa di denari pubblici dovrà essere effettuata per acquisire ciò che è del tutto evidente e cioè che tali misure hanno nel tempo costituito non solo un volano di sviluppo – ed ancor prima una barriera alla de-industrializzazione di questi settori – ma anche uno stimolo all’innovazione, alla stabile emersione del nero sia fiscale che contributivo, all’abbattimento della bolletta energetica del Paese, oltre che, naturalmente, al miglioramento della qualità ambientale e del valore degli edifici”, evidenzia il Direttore Generale Finco.
“Molti interventi potevano avere un rapporto costo-beneficio più alto? Alcune sostituzioni di infissi sono state fatte per ragioni più estetiche che di efficienza energetica? Va bene: e allora? Non vogliamo considerare che comunque tali misure hanno sostenuto la filiera industriale italiana e la relativa occupazione ed innovazione tecnologica e che in ogni caso si è certamente prodotto un risultato complessivamente assai favorevole anche dal punto di vista dell’efficienza energetica? Vogliamo dire che altre e diverse soluzioni, certamente efficaci, sono fattibili in villette mono/pluri familiari e assai meno, talvolta, in litigiosi condomini? E vogliamo dire che queste sono misure pensate soprattutto per i cittadini/contribuenti e che sono loro che debbono scegliere, liberamente e in base anche alle proprie disponibilità, quali soluzioni di efficientamento possono perseguire, senza che si abbia la pretesa di orientare il mercato, come attraverso certe campagne, peraltro effettuate con soldi pubblici”.