[A cura di: Alessandro De Pasquale – vice presidente nazionale vicario ANAIP – nazionale.anaip.it] L’Agenzia delle Entrate, tramite la RISOLUZIONE N. 46/E del 18 aprile 2019, chiarisce che l’omessa comunicazione all’Enea delle informazioni sui lavori di ristrutturazioni che comportano un risparmio energetico non fa venire meno il beneficio delle detrazioni fiscali.
La Legge del 4 giugno 2013, n. 63 – concernente la proroga delle detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di mobili – al comma 2-bis sancisce: “al fine di effettuare il monitoraggio e la valutazione del risparmio energetico conseguito a seguito della realizzazione degli interventi di cui al presente articolo, in analogia a quanto già previsto in materia di detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, sono trasmesse per via telematica all’ENEA le informazioni sugli interventi effettuati. L’ENEA elabora le informazioni pervenute e trasmette una relazione sui risultati degli interventi al Ministero dello sviluppo economico, al Ministero dell’economia e delle finanze, alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano, nell’ambito delle rispettive competenze territoriali.”.
L’Agenzia delle Entrate, condividendo un parere espresso dal Ministero dello sviluppo economico, chiarisce che l’omessa trasmissione all’ENEA delle informazioni concernenti gli interventi edilizi che comportano risparmio energetico, seppure obbligatoria per il contribuente, non determina la perdita del diritto alla detrazione atteso e che non è prevista alcuna sanzione nel caso non si provveda a tale adempimento.
Resta da capire come il Governo farà fronte agli obblighi previsti dalla direttiva 2018/844/UE. Infatti, nella strategia di ristrutturazione a lungo termine, ogni Stato membro dovrà fissare una tabella di marcia con misure e indicatori di progresso misurabili, stabiliti a livello nazionale in vista dell’obiettivo di lungo termine per il 2050, al fine di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra nell’Unione Europea dell’80-95% rispetto al 1990.
Il preciso obiettivo della direttiva 2018/844/UE è di garantire un parco immobiliare nazionale ad alta efficienza energetica e decarbonizzato, finalizzato a facilitare la trasformazione efficace in termini di costi degli edifici esistenti in edifici a energia quasi zero. Per raggiungere l’ambizioso traguardo finale, ogni Stato membro dovrà stilare una vera e propria “tabella di marcia” che include tappe indicative per il 2030, il 2040 e il 2050, evidenziando il modo in cui esse contribuiscono al conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica conformemente alla direttiva 2012/27/UE.
Restiamo in attesa di sapere come il Governo intenda monitorare e computare l’efficientamento energetico, per non incorrere in ulteriori sanzioni imposte dalla Comunità Europea.