[A cura di: Legambiente] Si chiama “Condomini Aperti” ed è il report di Legambiente (nell’ambito della campagna Civico 5.0), dedicato alle buone pratiche sia in tema di efficientamento che di sharing. Nel documento sono riportate le esperienze e le “buone pratiche” di 22 condomini italiani, tanto sul fronte della riqualificazione energetica, quanto su quello della condivisione di spazi e risorse.
L’emergenza climatica impone, in tutti i settori di sviluppo, serie e importanti riflessioni di cambiamento e di spinta verso l’adozione di sistemi più sostenibili e in grado di modificare profondamente il modo di produrre e consumare risorse. In questo scenario, il settore dell’edilizia può svolgere un ruolo centrale sia dal punto di vista ambientale, sia dello sviluppo economico, un punto chiave della rivoluzione dell’economia circolare e nella lotta ai cambiamenti climatici. Ma svolge un ruolo chiave anche in termini di disuguaglianze e qualità della vita. Questo settore, infatti, è fortemente implicato nella crisi ambientale a causa dei suoi processi di produzione e smaltimento (consumo di energia, fattori inquinanti, produzione di rifiuti) e l’utilizzo del territorio, ma anche in termini di qualità delle abitazioni. Non a caso, la maggior parte degli edifici in cui viviamo e lavoriamo sono stati realizzati prima di qualsiasi normativa sull’efficienza energetica. E l’assenza di controlli, rispetto agli obblighi normativi sul nuovo edificato, non ha certamente contribuito a migliorare il patrimonio immobiliare.
Oggi l’edilizia è responsabile di un dispendio energetico impressionante, seconda voce di consumo, dopo i trasporti, rispetto al bilancio dei consumi complessivi, con il 27,7%. Questo perché la maggior parte di questi sono coperti con fonti inquinanti e climalteranti come gas con 17,1 Mtep e petrolio con 2,3 Mtep. Alle rinnovabili spetta la copertura del 19,6% dei consumi. Eppure oggi, riqualificare in chiave energetica può portare ad una riduzione dei consumi fino al 70%, migliorando la qualità di vita delle famiglie, portando salubrità e comfort abitativo. Senza dimenticare l’aumento del valore economico delle abitazioni. Oggi, invece, la spesa energetica è una voce rilevante all’interno del bilancio delle famiglie italiane, che in media spendono, per riscaldare o rinfrescare le proprie abitazioni tra i 1.500 e i 2.000 euro.
Per tutte queste ragioni nasce la campagna di Legambiente Civico 5.0, un nuovo modo di vivere in condominio, e con essa il primo Rapporto Condomini Aperti. Una nuova occasione non solo per rilanciare i temi dell’efficienza, del clima e dell’inquinamento dell’aria, e per sottolineare il ruolo che amministrazioni, costruttori, progettisti e cittadini nel ripensare a soluzioni sempre più sostenibili sia per gli edifici nuovi ed esistenti, ma anche per rendere le famiglie protagoniste del cambiamento.
Perché è importante lavorare sui condomini? Sono oltre un milione e duecentomila gli edifici condominiali in Italia dove si stima vivano almeno 15 milioni di famiglie. E circa l’80% di questi realizzati prima delle normative su efficienza. A queste problematiche si aggiungono quelle di tipo sociale, come la perdita del senso di comunità e del patrimonio relazionale, l’aumento dei conflitti, scetticismo verso investimenti e progetti comuni, poca cura e attenzione per le parti comuni, problematiche economiche con aumento dei decreti ingiuntivi legati a mancanza di liquidità e morosità, aumento degli avvisi di sospensione di elettricità\gas.
Oggi sono tantissime le opportunità per migliorare la qualità di vita all’interno del proprio appartamento e in ambito condominiale, attraverso la messa in pratica di azioni di efficientamento energetico e di sharing economy di comunità.
All’interno di questo rapporto, Legambiente ha raccolto alcune delle esperienze italiane più significative, efficaci ed appassionanti: 22 buone pratiche cresciute dal basso che vanno da interventi di efficientamento energetico, ricorrendo agli incentivi statali come l’ecobonus e cessione del credito, alla messa in pratica della sharing economy: condivisione di idee, di spazi, servizi, oggetti e desideri per aumentare il benessere diffuso. Attività – queste ultime – che stemperano i toni “accesi” delle riunioni condominiali. È possibile condividere attrezzature: un singolo trapano è sufficiente a soddisfare le necessità di uso di un intero condominio. Accordarsi sul suo uso comune, consente ai condòmini di avere lo stesso servizio, stimola l’aspetto relazionale ed abbatte di decine di volte l’impatto ambientale dell’attrezzatura in questione. Si possono dunque creare situazioni di collaborazione e relazione mettendo a disposizione le proprie conoscenze, capacità e competenze.
Obiettivo di Legambiente è quello di continuare a raccontare tutte queste esperienze, con lo scopo non solo di dimostrare che vivere in modo nuovo in condominio è possibile, ma anche di stimolare la diffusione di queste pratiche.