[A cura di: Antonietta Strada – mediatore civile] In materia di mediazione civile, gli ultimi dati statistici con proiezione nazionale pubblicati dalla Direzione generale di Statistica e Analisi organizzativa del Ministero della Giustizia coprono il lasso di tempo che va dal 1° gennaio al 31 marzo 2019. Le informazioni sono state fornite da 435 Organismi di mediazione ma l’analisi ministeriale, nella maggior parte dei grafici, ha espunto l’Organismo di mediazione “outlier” statistico (che ha sede legale a Siena) in quanto quest’ultimo ha ogni anno una quantità enorme di nuove mediazioni (nel solo primo trimestre 2019 sono state ben 24.614), che riguardano esclusivamente la materia “contratti assicurativi” e il 99% dei procedimenti si concludono con la mancata comparizione dell’aderente. L’anomalia di tale Organismo ha comportato da sempre, proprio al fine di non ottenere dati statistici falsati, l’esclusione di esso da tutte le valutazioni generali sull’istituto della mediazione.
Osservando dunque le proiezioni nazionali senza l’outlier, si nota che a inizio anno risultavano pendenti 104.019 procedimenti (12.147 in materia condominiale) e che durante il periodo di osservazione sono stati iscritti 38.472 nuovi procedimenti (5.082 condominiali), pari quindi al 36,98%, raggiungendo un totale di 142.491 (17.229 in materia condominiale).
Confrontando in generale il primo trimestre 2019 con il primo trimestre del 2018, si osserva una diminuzione del 10% di nuove mediazioni. Ma è da notare che, comunque, le iscrizioni per materia, durante il primo trimestre 2019, non si discostano significativamente dai valori percentuali dell’intero anno 2018. Per esempio, per quanto riguarda il condominio, il 13,2% del primo trimestre 2019 non si discosta di molto dal 13,5% dell’intero 2018. La locazione vede un leggero aumento (12,4% verso l’11,8% dell’intero anno scorso).
La mediazione si è affacciata qualche anno fa nel nostro ordinamento giuridico e ora vede costantemente rafforzarsi il proprio radicamento in esso. Questo è testimoniato dal fatto che, durante il primo trimestre 2019, l’aderente è comparso nel 50% dei casi (dato che quasi raggiunge la media di tutto il 2018) e, in materia condominiale, nel 54,7% dei casi. Il trend di comparizione dell’aderente negli anni è lentamente cresciuto, passando dal 44,9% del primo trimestre 2015 al 50% del medesimo trimestre 2019.
Inoltre, quando l’aderente è comparso, l’accordo è stato raggiunto il 26,5% delle volte, ma soprattutto è da considerare il fatto che il tasso di successo sale al 43% se le parti, al termine del primo incontro informativo, decidono di procedere effettivamente alla mediazione tentando quindi di trovare un accordo conciliativo.
Durante il primo incontro informativo, il mediatore chiarisce alle parti la funzione e le modalità di svolgimento della mediazione ed invita le stesse e i rispettivi avvocati ad esprimersi sulla effettiva volontà di dare avvio alla mediazione. L’incontro può chiudersi quindi con il diniego delle parti a cominciare oppure con il loro consenso a dare il via alla negoziazione.
I dati appena visti mostrano che, se le parti decidono di cominciare effettivamente la mediazione, le possibilità che esse riescano ad ottenere un risultato per loro soddisfacente aumentano notevolmente.
Anche per tale motivo, il legislatore potrebbe affinare la scelta delle materie sottoposte a mediazione obbligatoria: basta uno sguardo anche solo approssimativo alla tabella ministeriale relativa alla comparizione dell’aderente per materia per comprendere come le controversie che comportano la più elevata percentuale di risposta positiva all’invito in mediazione sono quelle ereditarie (64,5%) ed altre in cui il rapporto tra le parti è destinato a durare nel tempo, mentre i contratti assicurativi rappresentano la materia con la percentuale più bassa di comparizione del soggetto invitato in mediazione (14,9%). Come già detto, la materia del condominio ha un buon tasso percentuale di comparizione dell’aderente (54,7%) e questo anche in virtù del fatto che in un condominio il rapporto tra gli individui è costante e durevole.
Materia | % aderenti comparsi | Materia | % aderenti comparsi |
---|---|---|---|
Successioni ereditarie | 64,5% | Contratti bancari | 48,5% |
Divisione | 60,2% | Comodato | 42,7% |
Diritti reali | 56,0% | Risarcimento danni da responsabilità medica | 42,6% |
Affitto di aziende | 55,6% | Contratti finanziari | 42,1% |
Condominio | 54,7% | Risarcimento danni da diffamazione a mezzo stampa | 35,5% |
Locazione | 54,5% | Patti di famiglia | 35,0% |
Altra natura | 48,8% | Contratti assicurativi | 14,9% |
Dati riportati nel grafico di pag. 6 delle statistiche del 2019 del Ministero della Giustizia, periodo 1 gennaio – 31 marzo
La classe di valore della lite che ha visto maggiore insuccesso, con aderente comparso, è quella che va dai 500.001 ai 2.500,000 euro, mentre la classe di valore che ha visto raggiungere più accordi è quella che va dai 1.001 ai 5.000 euro, che rilevo essere lo scaglione di valore che nella pratica vede spesso come parte il condominio, considerando che la maggioranza delle controversie in tale materia è relativa all’addebito o alla corretta ripartizione di spese condominiali.
Secondo i dati del Ministero, i valori mediani del condominio e della locazione sono i più bassi (rispettivamente euro 5.000 ed euro 7.647). Ovviamente i valori delle successioni ereditarie e quelli delle divisioni si confermano come i più elevati (rispettivamente euro 55.000 ed euro 70.000).
Durante il periodo in esame, la distribuzione geografica delle mediazioni è rimasta sostanzialmente stabile rispetto alla serie storica: al Centro Italia si sono svolte il 25% delle mediazioni e così anche al Sud, al Nord-Ovest il 23%, a Nord-Est il 15% e nelle Isole il 12%. La regione dove si sono svolte più mediazioni è il Lazio (14,8%), seguito dalla Lombardia (13,8%). La Valle d’Aosta ha avuto il minor numero di tentativi di conciliazioni (0,2%), mentre il Piemonte ne ha avuto il 6,0%.
Regioni | Percentuale (%) |
---|---|
Lazio | 14,8% |
Lombardia | 13,8% |
Campania | 10,9% |
Sicilia | 9,0% |
Toscana | 7,8% |
Emilia-Romagna | 7,0% |
Puglia | 6,6% |
Piemonte | 6,0% |
Veneto | 4,8% |
Calabria | 3,7% |
Liguria | 3,1% |
Sardegna | 2,7% |
Abruzzo | 2,6% |
Umbria | 1,7% |
Marche | 1,6% |
Trentino | 1,4% |
Friuli | 1,3% |
Basilicata | 0,8% |
Molise | 0,4% |
Valle D’Aosta | 0,2% |
Dati tratti dal grafico di pag. 14 delle statistiche del 2019 del ministero della giustizia, periodo 1 gennaio – 31 marzo
In questo periodo la durata delle procedure di mediazione (con aderente comparso e accordo raggiunto) è stata in media di 144 giorni, trend in crescita dunque.
Rispetto alla giustizia ordinaria, comunque, la mediazione civile e commerciale si conferma un mezzo di risoluzione delle controversie più economico e più rapido.