Nelle ultime settimane, complice anche l’approssimarsi del varo della Legge di Stabilità, è tornato a farsi incalzante il dibattito intorno alle locazioni, sia dal punto di vista delle politiche abitative, il cui potenziamento è richiesto a gran voce al Governo da parte delle associazioni degli inquilini e della proprietà immobiliare; sia sul versante fiscale, con l’istanza di prorogare e se possibile estendere le misure agevolative sulle locazioni, in primis la cedolare secca.
Ma proprio la cedolare è oggetto di più di qualche dubbio fiscale anche sul fronte dell’operatività burocratica. Lo dimostra, tra i tanti, un quesito pervenuto nei giorni scorsi al servizio di consulenza di FiscoOggi: l’organo ufficiale di informazione dell’Agenzia delle Entrate.
Di seguito la domanda del contribuente e il parere espresso dall’esperto, Paolo Calderone.
Il quesito fiscale
D. Vorrei sapere quando versare la cedolare secca sugli affitti che percepisco dallo scorso mese di luglio. Posso pagare l’imposta direttamente con il modello 730 da presentare nel 2020?
Il parere dell’esperto
R. Il regime della cedolare secca sulle locazioni prevede l’applicazione di un’imposta che sostituisce, oltre all’Irpef e alle addizionali regionale e comunale, le imposte di registro e di bollo.
Chi sceglie questo regime deve versare l’imposta nei tempi e con le stesse modalità previste per l’Irpef, vale a dire in acconto e saldo. Per il primo anno in cui si dà in locazione un immobile l’acconto non è dovuto, poiché manca la base imponibile di riferimento, cioè l’imposta sostitutiva dovuta per l’anno precedente.
Nel suo caso, pertanto, il saldo dell’imposta per il 2019 (pari al 21% o al 10% del canone annuale di locazione, a seconda che si tratti di contratto libero o a canone concordato) sarà pagato nel 2020.