Ampliare l’offerta abitativa dedicata ai giovani e, insieme, proporre la creazione di reti di solidarietà sociale nei quartieri popolari e in chiave di città metropolitana per sostenere un nuovo modello dell’abitare urbano.
Questi i capisaldi del progetto Milano 2035, co-finanziato da Fondazione Cariplo attraverso il bando Welfare di Comunità e dagli enti partner, una ricca rete di Fondazioni, Associazioni e Cooperative, oltre a Università Bicocca, Politecnico di Milano e il Comune di Cinisello Balsamo, con la Fondazione Dar Cesare Scarponi Onlus come capofila.
Con l’obiettivo di partenza di raggiungere un migliaio di ragazzi cui affittare alloggi e posti letto distribuiti nella città metropolitana, molti ricompresi in caseggiati di edilizia sociale di proprietà sia comunale sia Aler, e una base di finanziamento di 1,7 milioni, oltre a decine di operatori in campo per fare utilmente incontrare domanda e offerta, dopo alcune esperienze analoghe realizzate negli ultimi anni da singole associazioni, Milano 2035 può iniziare a muovere i primi passi con l’intenzione di mettere a sistema tutti i progetti dedicati al target e costruire una città più solidale, a partire dalla dimensione abitativa come leva per lo sviluppo di un nuovo welfare territoriale. L’idea, quindi, è di innescare un circolo virtuoso che riesca a moltiplicare esperienze, alloggi, e numero di giovani coinvolti.
Un progetto ambizioso che si estende nella città metropolitana, oltre i confini amministrativi del Comune di Milano. Per questo motivo uno dei partner è il Comune di Cinisello Balsamo, che ha molto da offrire ai giovani che cercano casa, nonostante non sia ancora abbastanza accreditata l’idea di superare i confini milanesi.
Il Comune di Milano, che sostiene il progetto attivamente, ha già messo a disposizione una prima tranche di appartamenti dello stabile di recente costruzione di via Carbonia, a Quarto Oggiaro, in una zona di case popolari comunali gestite da MM: un edificio con un ampio locale comune e 48 alloggi, 32 dei quali destinati all’emergenza abitativa mentre i restanti 16, già assegnati con bando pubblico alla cooperativa Dar Casa, entro pochi mesi verranno consegnati proprio a studenti e giovani lavoratori. Si tratta di monolocali, della superficie media di una quarantina di metri quadrati, distribuiti sui tre piani dello stabile, che verranno affittati a canone calmierato a persone disposte a svolgere attività di animazione e coesione sociale per la loro comunità di inquilini, nello spirito fondante del progetto Milano 2035. Dalla cena comune all’aiuto allo studio per i più piccoli a qualche ora dedicata all’animazione e a progetti partecipati, le attività richieste sono le più varie, semplici ma importanti per la costruzione di una città più inclusiva, solidale, più attenta ai bisogni delle persone per lo sviluppo di un nuovo sistema del vivere cittadino.
“Nei prossimi mesi – interviene l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – continueremo a concentrare i nostri sforzi e a orientare le nostre scelte abitative verso questo target, studenti e giovani lavoratori che hanno bisogno di case in affitto ad un canone accessibile. Alla dimensione urbana, per essere tale e per non perdere punti in termini di dinamismo ed elasticità, serve una maggiore disponibilità di affitto, a disposizione soprattutto dei cittadini più giovani. La restituzione alla comunità attraverso piccole attività sociali arricchisce ulteriormente i quartieri, rendendoli anche più sicuri e più belli da vivere. Anche in questo modo costruiamo concretamente il futuro della città: rendendo possibile abitare Milano per le persone e le famiglie più giovani, riequilibrando dal punto di vista demografico un trend che ci ha portato a diventare una delle città europee con il maggior numero di anziani residenti”.
Da parte dell’Amministrazione verrà anche istituito un fondo di 100mila euro per incrementare gli affitti transitori a canone concordato per giovani nella fascia 20-35 in condizioni di fragilità economica, gestito dall’Agenzia sociale per la locazione Milano Abitare, convenzionata con il Comune.
“Il progetto Milano 2035 – dichiara Sara Travaglini, segretario generale della Fondazione DAR Cesare Scarponi Onlus – rappresenta la prima importante risposta cittadina per risolvere il problema della casa per i giovani. Come tutti sanno, oggi i giovani hanno lavori precari, spesso mal retribuiti. Per contro, gli affitti di appartamenti e stanze sono molto cari, non sono alla portata di tutti: i prezzi milanesi sono i più alti del Paese, al pari delle più ricche capitali europee. Non c’è proporzione tra gli stipendi e il costo della casa a Milano, soprattutto per i più giovani. Un grave problema, noto a tutti, che finora non è mai stato considerato prioritario. Grazie alla sensibile lungimiranza di Fondazione Cariplo, 32 soggetti pubblici e privati si sono messi attorno ad un tavolo per giocare una partita determinante per il futuro di Milano, Milano 2035 offre soluzioni abitative accessibili ai giovani rendendo i nostri quartieri più accoglienti e solidali, luoghi nei quali tutti possano vivere bene”.
Da pochi giorni è online il nuovo sito di Milano2035.it che è strutturato a partire dall’interazione con tre piattaforme già attive, di cui cercoalloggio.com favorisce proprio la ricerca di case, con la speciale sezione “abitare collaborativo” su Milano, una sperimentazione a livello nazionale.