[A cura di: Anit] I “rumori aerei” sono onde sonore che si propagano nell’aria (voci, TV, radio, ecc.). Si trasmettono dall’ambiente emittente all’ambiente ricevente attraverso percorsi di propagazione per “via aerea” e per “via strutturale”.
La prestazione di isolamento di un ambiente, rispetto a questa tipologia di rumori, può essere valutata con la misura in opera dell’indice di potere fonoisolante apparente (R’w).
In estrema sintesi, la misura si esegue attivando una specifica sorgente di rumore nell’ambiente disturbante e rilevando i livelli di pressione sonora negli ambienti emittente e ricevente. Il potere fonoisolante apparente dipende dalla differenza dei due livelli. Pertanto più il valore di R’w è alto, migliore è la prestazione di isolamento.
Nota: Il descrittore R’w (indice di potere fonoisolante apparente) non è l’unico parametro che può essere utilizzato per descrivere la prestazione fonoisolante tra due ambienti. Esiste anche ad esempio il descrittore DnTw (indice di isolamento acustico normalizzato sul tempo di riverbero). In Italia però i limiti di legge sono definiti principalmente sul descrittore R’w.
In Italia i limiti di legge sono indicati dal DPCM 5-12-1997. Ad esempio, per le partizioni di separazione tra differenti unità immobiliari residenziali, viene richiesto un valore di R’w superiore o uguale a 50 dB.
Al decreto si possono affiancare ulteriori prescrizioni definite nelle legislazione locale (ad es. regolamenti edilizi), o eventuali richieste dei committenti nei capitolati. Per gli appalti pubblici occorre considerare anche le indicazioni del Decreto CAM 2017 (Criteri Ambientali Minimi).
La norma tecnica più recente che spiega come misurare in opera il potere fonoisolante apparente è la UNI EN ISO 16283-1.
Il documento descrive le caratteristiche della sorgente e della catena di misura, le procedure da seguire per la rilevazione e le tecniche di analisi dei dati. Individua anche come comportarsi in “casi particolari” (ad es. ambienti sfalsati o con forme particolari, ecc.)
Gli ambienti di misura (emittente e ricevente) possono essere sovrapposti, affiancati o sfalsati. Non possono però essere distanti tra loro o separati da un corridoio. Per il calcolo del descrittore R’ serve infatti una superficie comune tra ambiente emittente e ricevente.
Nota: Non è così per il parametro DnTw. Questo descrittore può essere valutato anche tra due ambienti non connessi tra loro.
I modelli matematici per i calcoli previsionali sono riportati nelle norme tecniche UNI EN ISO 12354-1 e UNI TR 11175. Le norme indicano come calcolare tutti i percorsi di rumore da ambiente emittente e ricevente e come combinarli tra loro per ricavare la prestazione in opera.
Il potere fonoisolante (Rw) è la prestazione di una partizione misurata in un laboratorio di prova. Il potere fonoisolante apparente (R’w) invece riguarda la prestazione rilevata in opera.
La differenza principale sta nel fatto che i laboratori sono costituiti da camere completamente disaccoppiate tra loro, che eliminano le trasmissioni laterali. Pertanto, a parità di stratigrafia e di posa, la prestazione “di laboratorio” risulta migliore rispetto alla prestazione “in opera”.
La prestazione di laboratorio (Rw), generalmente dichiarata nei depliant tecnici dei produttori, è una informazione molto preziosa. Viene infatti utilizzata nei modelli di calcolo previsionale (UNI EN ISO 12354-1 e UNI TR 11175) ed è un utile strumento per comparare differenti partizioni tra loro.
L’isolamento ai rumori aerei tra due ambienti è determinato dalle caratteristiche della partizione divisoria, degli elementi laterali e dei giunti di connessione. Inoltre occorre verificare che non vi siano significativi percorsi di trasmissione per via aerea (canali di aerazione, fessure nella partizione, ecc.)
Per incrementare la prestazione fonoisolante di un elemento esistente una possibile soluzione consiste nel realizzare un “rivestimento a secco”, come ad esempio una controparete o un controsoffitto, composto da lastre continue (cartongesso, gessofibra, ecc.) e materiale fonoassorbente nell’intercapedine.
Nei solai la prestazione fonoisolante può essere aumentata anche realizzando, sul lato superiore, un massetto galleggiante o un massetto a secco. Attenzione però! Perché l’intervento sia efficace occorre verificare che non vi siano altri percorsi di rumore significativi
In alcuni casi occorrerà quindi combinare contropareti con controsoffitti e sistemi a pavimento, realizzando una scatola nella scatola (sistema “box in the box”)
La scelta di una specifica soluzione deve essere valutata dal professionista che segue l’intervento e dipende dagli obiettivi che vuole raggiungere il committente e dal contesto costruttivo. Ove possibile può risultare molto utile eseguire una misurazione fonometrica prima dell’inizio dei lavori, per valutare l’effettiva prestazione pre-opera e l’eventuale presenza di significativi ponti acustici.