Imu, Tasi, Iva, Palstic Tax. È una Laura Castelli a tutto campo quella intervenuta nelle ultime ore su alcune delle più delicate questioni fiscali attualmente in discussione.
Partendo dall’imposizione fiscale sulla casa, il vice-ministro dell’Economia ha spiegato che “Dalla unificazione di Imu e Tasi non arriveranno aumenti per i cittadini, ma anzi possibili riduzioni di imposta visto che i sindaci avranno per la prima volta la chance di azzerare l’Imu su determinate categoria di immobili. Grazie all’autonomia impositiva daremo ai sindaci gli strumenti per realizzare finalmente una vera pianificazione fiscale, mentre con la semplificazione dei tributi minori metteremo un freno agli aumenti sconsiderati dei canoni di occupazione soprattutto a carico degli ambulanti”.
Quindi, Castelli ha concentrato la propria attenzione sul tormentano dei mesi scorsi: l’incremento dell’Iva da scongiurare: “L’Iva non aumentata vuol dire 500 euro che non rappresentano un peso per le famiglie. Ci si è dimenticati velocemente che se non avessimo fatto quello per cui è nato questo Governo, le famiglie avrebbero avuto un aumento annuo medio di 500 euro”.
Infine, un accenno alla cosiddetta plastic tax: “L’equivalente di 33.000 bottigliette di plastica finiscono ogni minuto nel Mediterraneo. È un dato che non possiamo trascurare. E poi tra due anni l’Europa vieterà l’utilizzo di plastica monouso. Un Paese che è capace di far volare le proprie aziende non arriva a ridosso di una scadenza come questa, ma si prepara prima sostenendo le imprese. Noi lo stiamo facendo con Industria 4.0 e con un credito d’imposta dedicato per il rinnovo di questo specifico genere di apparecchiature. Su questo tema è stato fatto un po’ di terrorismo psicologico, ma come Governo stiamo facendo quello che deve fare un Paese responsabile: aiutare le aziende a innovarsi e convertire la produzione. Le famiglie sanno già che esistono alternative al monouso. Nei negozi, poi, stanno nascendo angoli dedicati allo sfuso e con il Decreto Clima abbiamo incentivato questo genere di iniziative. Le aziende di settore hanno a disposizione risorse per innovare che gli consentiranno di conquistare asset di mercato che oggi sono ancora liberi. Se non lo facciamo adesso lo faranno altri”.