[A cura di: Verisure] Verisure, azienda operante in Italia e Europa nel settore degli allarmi connessi per abitazioni e attività commerciali, in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Internazionale Kantar TNS, ha approfondito le caratteristiche dei furti in casa interrogando oltre 500 italiani vittima di furto.
Dall’analisi 2019 si riscontrano 3 trend in netta crescita negli ultimi anni:
In particolare, 8 vittime su 10 sono state derubate di gioielli ed orologi mentre 4 su 10 si son viste portar via anche diversi oggetti tecnologici. Il valore medio degli oggetti rubati, secondo quanto dichiarano le vittime, è 7.180 euro.
Gli effetti psicologici di furti di questo genere sono spesso devastanti. Il dolore e la rabbia per il torto subito, l’ansia e la paura che l’evento possa riaccadere accompagnano le vittime a volte anche per molto tempo.
Ben 7 vittime su 10 dichiarano di aver sofferto, nella prima settimana dopo il furto, di sintomi difensivi riconducibili al Disturbo Post-Traumatico da Stress: evitamento del ricordo e rifiuto della sua metabolizzazione fino addirittura al tentativo di cancellarne la memoria; pensieri intrusivi e flashback improvvisi dell’accaduto accompagnati da forti emozioni dolorose che portano la vittima a rivivere continuamente l’evento; ipersensibilità e ipervigilanza ad ogni minimo stimolo.
A notevole distanza di tempo dal furto, 3 vittime su 10 dichiarano di sentirsi ancora in un eccessivo stato di ipervigilanza e preoccupazione che l’evento possa riaccadere. 2 su 10 continuano a non sentirsi affatto sicure in casa propria, pervase ancora da vividi incubi dell’evento.
Le vittime hanno cambiato così abitudini e comportamenti anche nel lungo termine: a 12 mesi di distanza dal furto, 6 su 10 controllano ancora di aver chiuso bene porte e finestre, non raccontano molto ad amici o vicini di quando escono e sono diventate diffidenti e guardinghe nei confronti del proprio vicinato. 1 su 2 lascia addirittura la luce accesa quando esce.