[A cura di: Cna Installazione Impianti] C’è grande soddisfazione, tra gli impiantisti della Cna, per l’abrogazione, anche se parziale, dello sconto in fattura contenuta nella Legge di Bilancio 2020
«L’essere riusciti ad ottenere l’abrogazione dello sconto in fattura per i lavori di importo inferiore ai 200.000 euro è il positivo risultato del nostro coerente impegno per garantire i legittimi interessi ed i diritti delle piccole imprese – ha affermato Carmine Battipaglia, Presidente di Cna Installazione Impianti -. È un grande successo che però non può farci chiudere gli occhi circa il pericolo che l’abrogazione non totale dello sconto in fattura comporta».
«Per la Cna – ha proseguito Battipaglia – è intollerabile il principio che una impresa sia chiamata a farsi carico di anticipare un beneficio fiscale erogato dall’amministrazione pubblica e, in pratica, di fare da banca al proprio cliente o ad un altro soggetto. Inoltre, dobbiamo considerare il principale effetto dello sconto in fattura, e cioè la costituzione di due mercati; uno per i grandi lavori, che con lo sconto in fattura saranno preclusi alle piccole imprese anche se si dovessero consorziare o riunire in raggruppamenti temporanei in quanto non potranno mai avere, neanche in consorzio o in ATI, la capienza fiscale necessaria a concedere lo sconto ai propri clienti; e l’altro aperto a tutti».
Nei fatti, l’aver istituito un tetto (200.000 euro) oltre il quale si applica lo sconto in fattura impedisce alle piccole imprese di crescere, relegandole in una sorta di riserva indiana (che la storia ci insegna essere state tutte prima o poi invase con buona pace di chi ci si era fatto rinchiudere) e continua a lasciare campo libero ai grandi player energetici che potranno continuare a godere di quella posizione di vantaggio competitivo, da noi denunciata da tempo, createsi a favore dei soggetti che operano sia nella distribuzione che nella vendita di energia.
Per Cna Installazione Impianti lo sconto in fattura, anche se “limitato” ai lavori superiori ai 200.000 euro continua ad essere uno strumento discriminatorio che penalizza le vere imprese dell’impiantistica e dei serramenti, è un regalo ingiustificato ai grandi operatori e, come ha riconosciuto in più occasioni l’Autorità Antitrust, altera la concorrenza danneggiando il mercato ed i consumatori.
«È evidente che è stata compiuta una scelta di campo per favorire i colossi dell’energia e le grandi multiutility – conclude Battipaglia -. Tutti soggetti che non svolgono direttamente i lavori di riqualificazione energetica, mettendo nelle loro mani un grande mercato rappresentato da oltre un milione di condomini. Ed è per questo che i nostri ricorsi alla Commissione Europea, all’Antitrust ed al TAR proseguiranno il loro iter sino a raggiungere il nostro obiettivo finale: l’abolizione dello sconto in fattura».