[A cura di: Idealista – www.idealista.it] Nel 2019 appena trascorso, la tendenza al ribasso dei prezzi delle case si è attenuata senza tuttavia arrestarsi. È quanto emerge dai dati dell’Ufficio Studi di idealista che ha rilevato un ulteriore calo del 2,8% delle quotazioni, che si sono attestate, in media, a 1.706 euro al metro quadro.
Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’Ufficio Studi di Idealista: “I prezzi degli immobili, sempre vantaggiosi, supportano la domanda in un contesto disomogeneo, con aree di crescita e aree in persistente affanno. Considerate queste dinamiche del mercato, prevediamo valori ancora in contrazione nel 2020, ma in progressiva stabilizzazione nel prossimo biennio”.
Il trend negativo delle quotazioni immobiliari investe 16 regioni italiane su 20. Fanno eccezione Friuli-Venezia Giulia (5,5%), Trentino-Alto Adige (2%), Valle d’Aosta (1,3%) e Toscana (0,4%). Le variazioni più sensibili spettano a Campania (-5,7%), Abruzzo (-5,4%) e Lazio (-4,9%). Cali superiori alla media del periodo per altre 8 regioni nella forbice che va dal -4,7% dell’ Umbria, al -3,2% della Lombardia. L’unico dato ancora non affidabile riguarda la Sardegna.
I prezzi più alti della Penisola si registrano in Valle d’Aosta, dove il valore medio si attesta a 2.570 euro/mq; seguono poi la Liguria (2.447 euro/mq) e il Trentino Alto Adige (2.413 euro/mq). La Calabria è la regione più economica per chi acquista, con 907 euro al metro quadro.
Rispetto all’anno scorso, dove le aree in segno negativo erano il 72% delle province monitorate, quest’anno la percentuale di province in perdita sale all’80%: le peggiori performance sono quelle di Asti (-9%), Savona (-7,6%) e Bergamo (-7,4%); all’opposto gli incrementi maggiori riguardano le province di Trieste (9%), Pordenone (7%) e Bolzano (6%).
Per quanto riguarda i prezzi di vendita, è Bolzano a guidare la classifica delle province più care con un valore pari a 3.509 euro al metro quadro. Seguono sul podio Savona (3.018 euro/mq) e Firenze (2.833 euro/mq). Nella parte opposta del ranking, chiude Biella con 649 euro/mq.
A livello di capoluogo l’indice generale dei prezzi conferma la tendenza a ribasso nella maggior parte dei mercati cittadini (75%).
Nella parte bassa della classifica, cali a due cifre ad Asti (-11,5%), seguita da Agrigento (-9,3%) e Terni (-9,1%). All’opposto gli incrementi maggiori spettano a Verona (8,1%), Firenze (7,2%) e Pordenone (6,8%).
Tra i grandi capoluoghi italiani Napoli (-8,5%) ha accusato il ribasso maggiore davanti a Bari (-7%) e Genova (-6,6%), mentre si attenua il trend negativo di Roma (-2%) e Torino (-0,3%). Tra i grandi mercati che sono cresciuti di più quest’anno, Firenze e Bologna segnano aumenti rispettivamente di 7,2 e 6,4 punti percentuali, Milano si attesta al 4,6%.
Venezia rimane la regina dei prezzi di vendita, con 4.481 euro al metro quadro, davanti a Firenze (3.938 euro/mq) e Bolzano (3.614 euro/mq).