Più che una valutazione sulla legge di bilancio, un appello alle istituzioni affichè tengano in maggiore considerazione la categoria degli amministratori condominiali e contrastino il fenomeno dei corsi-truffa di formazione.
È questa la posizione espressa dal presidente di Anammi, Giuseppe Bica (foto): «Per l’anno appena iniziato, come già per il 2019 appena trascorso, auspichiamo un cambio di mentalità sulla categoria, che non è più composta da “dopolavoristi”, ma da professionisti appassionati del proprio lavoro. Eppure, già da tempo si assiste al proliferare di veri e propri corsi-truffa e alla vendita di finti certificati, ottenuti on-line dietro pagamento. Un fenomeno, questo, che riteniamo inaccettabile.
Come dimostra un recente sondaggio dedicato alla vita di condominio, il professionista del settore rappresenta una figura di riferimento per i condòmini nelle situazioni problematiche, che si tratti di un guasto tecnico o di una discussione tra vicini. Del resto, è la stessa legislazione a rafforzare questo ruolo.
Per questa ragione – conclude Bica – le istituzioni dovrebbero guardare con maggiore rispetto al nostro lavoro. Oggi, più che mai, l’amministratore è un mix tra avvocato, commercialista, tecnico e psicologo: deve essere capace di seguire una giurisprudenza in continua evoluzione ed un fisco che cambia ogni anno, oltre a interfacciarsi con le più disparate tipologie umane. Ecco perché da tempo invochiamo una maggiore vigilanza sui corsi di aggiornamento degli amministratori condominiali e sanzioni contro i furbetti della formazione».