[A cura di: Stefano Chiappelli, segretario generale Sunia – www.sunia.it] Fino ad oggi abbiamo sentito parlare di sospensione dei mutui per la prima casa, di compensazione sugli affitti dei locali commerciali e di altre misure tutte condivisibili e legittime ma, a parte il SUNIA e gli altri sindacati inquilini, da fonti governative nessuno ha sino ad oggi parlato della sospensione delle esecuzioni degli sfratti, lasciata alla sensibilità dei Prefetti senza neanche una circolare del Ministero dell’interno che li invitasse ad adottare questa misura. Ma non basta. Neanche una parola è stata spesa sulle possibili difficoltà delle famiglie in affitto a seguito della crisi, con perdita di posti di lavoro e cassa integrazione.
Stiamo parlando di oltre 3 milioni e mezzo di famiglie che già sono, in molti casi, in difficoltà nel pagamento dell’affitto e che, con la crisi, possono ulteriormente incrementare le tristi statistiche sugli sfratti per morosità.
Per il 2020 sono stati stanziati solo 50 milioni di euro per il fondo di sostegno all’affitto, una dotazione largamente insufficiente in condizioni “normali” che diventa ridicola in una situazione come quella che sta attraversando il Paese. Servono almeno 300 milioni per affrontare questa emergenza tra le emergenze, che pretendiamo venga considerata importante almeno al pari di quella del pagamento dei mutui o al possibile mancato incasso dei proprietari dei locali commerciali. Intervenire con misure di sostegno all’affitto significa salvaguardare la casa a famiglie in difficoltà, ma anche garantire il pagamento dell’affitto ai proprietari.
Insieme all’aumento delle risorse è indispensabile prevedere forme rapide di erogazione che superino le lungaggini legate alle attuali modalità evitando, in questo modo, che anche un ritardo nel pagamento dell’affitto si trasformi in una causa per morosità.
La situazione drammatica impone meccanismi rapidi di erogazione che, ovviamente, non siano a scapito della trasparenza. Il SUNIA è da tempo che rivendica e propone forme più snelle. È giunto il momento di adottarle.