Soddisfazione, ma anche qualche residua preoccupazione da parte dei sindacati inquilini, Sunia e Sicet, a seguito dell’emanazione del Decreto Cura Italia.
Come rimarca Stefano Chiappelli, segretario generale SUNIA, “il Decreto Cura Italia prevede il blocco degli sfratti. Finalmente è stata accolta la richiesta del SUNIA sostenuta, nei giorni scorsi, dalle tante iniziative nei confronti delle Prefetture di molte città. Del resto, sarebbe stato paradossale che, mentre si chiede a tutti di stare in casa, alcune famiglie venissero sfrattate dalle proprie abitazioni. Apprezziamo nel suo complesso le misure previste del Decreto, che ha l’obiettivo di fronteggiare le molteplici difficoltà che oggi e nelle prossime settimane dovrà affrontare il nostro Paese”.
“Con altrettanta franchezza, però – puntualizza Chiappelli – dobbiamo segnalare che non è stato previsto alcunché rispetto alla necessità di implementare il Fondo Affitti con almeno 300 milioni da erogare con modalità veloci e snelle. Si tratta di risorse indispensabili per prevenire l’aumento della morosità incolpevole con il conseguente aumento del numero degli sfratti e permettere invece, a tutti gli inquilini che si trovano o si troveranno in difficoltà economica a causa di questa situazione emergenziale, di riuscire a pagare. Il Governo continua a dire che nessuno perderà il lavoro a causa del coronavirus, noi diciamo anche che nessuno dovrà perdere la casa”.
“Bene il governo sul blocco degli sfratti, ma insistiamo sulla necessità di un fondo temporaneo di garanzia per l’affitto”. Questo il commento del segretario generale del Sicet Cisl, Nino Falotico, al Decreto Cura Italia.
“L’articolo 103 comma 6 – segnala il segretario del sindacato inquilini della Cisl – sospende tutte le esecuzioni immobiliari, anche ad uso non abitativo, fino al 30 giugno 2020. Questa norma, che soddisfa ampiamente la nostra richiesta fatta al governo insieme alla Cisl, va poi coordinata con l’articolo 83 del decreto che prevede un rinvio generalizzato delle udienze ad una data successiva al 15 aprile e pertanto determina in linea di massima anche una momentanea sospensione della convalida degli sfratti intimati di recente. Inoltre, il comma 1 dell’articolo 103 sospende dal 23 febbraio al 15 aprile il decorso dei termini di tutti i procedimenti amministrativi iniziati d’ufficio o su istanza di parte. Dovrebbero quindi slittare i termini dei bandi per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, per la richiesta di contributi per l’affitto e per la registrazione degli atti privati presso l’Agenzia delle Entrate”.
Per il segretario del Sicet “permane la necessità di istituire un fondo di garanzia temporaneo per le famiglie in difficoltà a causa del Coronavirus e il rinvio del pagamento dei canoni di locazione sia pubblici che privati almeno per le mensilità di marzo e aprile, così come stanno facendo alcuni Comuni”.