Quali attività impiantistiche sono ancora autorizzate? Quali precauzioni sanitarie devono prendere gli impiantisti e quali responsabilità hanno nei confronti dell’utenza finale? A fornire tutti i chiarimenti, è il vademecum pubblicato da Cna Installazione Impianti .
Come spiega Cna Installazione Impianti, obiettivo del vademecum è “fornire, per quanto possibile, alcune indicazioni pratiche in grado di assicurare operatività alle imprese. È chiaro come non si possano avere risposte a tutte le domande anche perché l’emergenza che stiamo vivendo è eccezionale e ci sta ponendo davanti a problemi mai neanche lontanamente affrontati prima.
I suggerimenti contenuti nel vademecum sono pertanto il frutto di un mix tra la normativa e la giurisprudenza vigente e l’esperienza che, da qualche giorno, stiamo tutti facendo per dare risposte alle imprese. Si tratta pertanto di indicazioni alla cui elaborazione hanno contribuito tutti i colleghi che da giorni sono in prima linea e che, in parte, sono già state inviate alle nostre strutture territoriali”.
“È del tutto evidente – continua Cna – che, con l’evolvere della situazione, possono anche mutare le indicazioni da dare agli imprenditori per cui questo vademecum va considerato come una sorta di work in progress da aggiornare ogniqualvolta ve ne sarà la necessità.
Nel vademecum, in particolar modo nel capitolo 5 inerente il rapporto con i clienti, diamo indicazioni piuttosto “rigide” in merito a compiti e responsabilità di chi è proprietario di un impianto ed all’atteggiamento da tenere in merito da parte delle imprese. Questo per tutelare al massimo le imprese stesse che potrebbero trovarsi, quando l’emergenza sarà finita e la vita di tutti tornerà normale, a dover affrontare possibili contenziosi giudiziari derivanti da danni causati dal malfunzionamento di impianti non manutenuti, e non per loro responsabilità, secondo la periodicità prevista”.
Sta creando apprensione e disorientamento tra gli installatori l’indeterminatezza sull’elenco delle categorie produttive di cui Dpcm 22 Marzo 2020 sospende l’attività. A denunciarlo è il presidente di Cna Installazione Impianti, Carmine Battipaglia: “La scelta di identificarle con i codici ATECO lascia troppi margini di manovra e dubbi interpretativi. Per quanto riguarda il nostro settore, il codice 43.2 comprende infatti sia le attività di manutenzione e riparazione, che qualora rivestano carattere di urgenza devono poter essere garantite anche per la sicurezza degli utenti, sia quelle di installazione di nuovi impianti, che, data la situazione attuale, riteniamo vadano sospese”.
“La non chiarezza su quello che si può o non si può fare rischia di creare problemi ad un intero settore nel rapporto con la propria clientela” – commenta ancora Battipaglia -. La quasi totalità degli utenti nelle ultime settimane ha ad esempio annullato, disdettandoli o non facendo entrare in casa le imprese, gli interventi già programmati di manutenzione degli impianti termici e di condizionamento: “Oggi siamo in un momento di grande unità nazionale e di solidarietà – puntualizza Battipaglia – ma fra qualche mese, quando tutti speriamo che l’emergenza sanitaria sia finita, cosa succede se un guasto ad un impianto a cui oggi non è stato fatto il programmato intervento di manutenzione causa dei danni a persone e cose? Di certo cadrebbe qualsiasi copertura assicurativa e si assisterebbe ad un rimpallo di responsabilità, civili e penali, tra il cittadino/utente, che per varie ragioni, anche condivisibili, non ha fatto fare l’intervento, e l’impresa installatrice che quell’intervento, e non per sua volontà, non lo ha potuto effettuare. È evidente che un chiarimento in merito oggi aiuterebbe a scongiurare un infinito contenzioso legislativo domani”.