Senza pericolo di smentita, è ragionevole affermare che non esiste, ad oggi, persona al mondo in grado (nemmeno) di ipotizzare il termine dell’emergenza Covid-19. Quello che è certo, però, è che non si verificherà nel medio-breve periodo e che, in ogni caso, le abitudini e gli stili di vita adottati fino a poche settimane fa non saranno più gli stessi. Una “certezza” questa, che si ripercuote anche sulla professione di amministratore di condominio e che si evince dalle parole del presidente nazionale dell’ANACI Francesco Burrelli, trascritte, nero su bianco, nella lettera inviata ieri (2 aprile) al ministro Alfonso Bonafede e al ministro Stefano Patuanelli. Oggetto della missiva: “Istanza di ANACI per una deroga alle prescrizioni di cui al DM 140/2014, nel rispetto della Legge 220/2012 e Legge 4/13”.
In particolare, il presidente Burrelli esprime le sue preoccupazioni per la formazione dell’amministratore di condominio in quanto, scrive «tutte le attività di scambio in merito ai vari convegni, master, aggiornamenti on-site che si svolgevano in molte città, con spostamenti di migliaia di relatori e discenti che si incontravano nelle varie località italiane ed europee, non sarà più possibile almeno nell’immediato e comunque, non più come prima».
Dunque, pur restando ferma l’importanza dell’aggiornamento professionale, alla luce delle restrizioni dei decreti anti-coronavirus emanati dal presidente del Consiglio, si pone, oggettivamente, il problema di come mettere l’amministratore professionista nelle condizioni di rispettare i requisiti di formazione e aggiornamento previsti dalla legge.
Da qui la richiesta di ANACI al Ministero della Giustizia e al Mise di «emanare un apposito decreto con il quale:
a) venga accertato che l’obbligo di formazione annuale di cui al DM 140/2014 coincida con l’anno solare dal 1 gennaio al 31 dicembre di ciascun anno (tale disposizione, oltre a consentire più tempo per la raccolta dei CFP obbligatori per l’anno in corso, porrebbe chiarezza sul periodo formativo annuale, equiparandolo a quello di tutte le altre categorie professionali);
b) per il solo anno formativo 9 ottobre 2019/ 8 ottobre 2020, vengano ridotti i CFP da 15 ore a 5 ore;
c) per il solo anno formativo 9 ottobre 2019 / 8 ottobre 2020, sia consentito anche l’esame finale da remoto;
d) in alternativa, la possibilità che l’esame finale possa essere differito a una data allorquando sia terminata l’emergenza Covid-19».
A conclusione, il numero uno di ANACI ha dato la sua piena disponibilità a studiare insieme la migliore soluzione possibile: “Chiaramente ANACI, con il suo Centro Studi Nazionale, è a Vostra completa disposizione per studiare le migliori formule necessarie a garantire tutti i professionisti in possesso dei requisiti stabiliti dall’art. 71bis, affinché possano aggiornarsi rigorosamente, ma soprattutto a garanzia dei cittadini/condomini ai quali è destinata l’attività dei servizi condominiali ed immobiliari dell’amministratore professionista preparato ed aggiornato secondo Legge”.
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