Locazioni, Sunia: “I Comuni contribuiscano a pagare l’affitto ai proprietari immobiliari”
Se fino a pochi mesi fa quello dei fuori sede (studenti e lavoratori) era un bacino potenziale d’utenza per i proprietari immobiliari, oggi, a seguito dell’emergenza Coronavirus, quello stesso target è diventato a dir poco problematico per chi ha affittato loro un appartamento. Ma anche, ovviamente, per gli stessi conduttori, che faticano e faticheranno sempre più a far fronte al pagamento mensile del canone.
Di qui, una serie di proposte presentate al Governo da Cgil, Sunia e dall’Udu (Unione degli Universitari), che in una nota congiunta spiegano: «Il decreto ‘Cura Italia’ affronta la questione mutuo prima casa, ora si deve intervenire anche a sostegno di inquilini, famiglie, lavoratori, studenti fuori sede che oggi si trovano a dover pagare un affitto, a fronte di una riduzione del reddito a causa della sospensione, riduzione dell’attività lavorativa dovuta alla diffusione del Covid-19».
«Per prevenire un aumento della morosità e una situazione che genererebbe un grave disagio sociale – affermano Cgil, e i sindacati degli inquilini e degli studenti universitari – occorrono interventi urgenti a livello centrale, mentre oggi, dietro sollecitazione delle nostre organizzazioni, registriamo solo misure di singole Regioni».
Le proposte di CGIL, SUNIA e UDU
Di seguito, dunque, le proposte avanzate da Cgil, Sunia e Udu:
- una maggiore dotazione finanziaria del ‘Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione’, previsto dalla legge 431/1998, per ciascuno degli anni 2020, 2021, 2022, facendo confluire in questo fondo le risorse previste da quello ‘morosità incolpevole’ istituito dal D.L. 102/2013;
- la possibilità per i titolari di contratti di locazione di unità abitative regolarmente registrati di richiedere al Comune un contributo nella misura massima del 70% dell’importo del canone, da erogare direttamente al proprietario dell’alloggio;
- incentivare la rinegoziazione del contratto, con riduzione del canone anche temporanea e con il passaggio dal regime di locazione libera a quella concordata, con maggiorazione del contributo all’80% dell’importo complessivo del nuovo canone ridotto;
- la sospensione della corresponsione del canone, da parte del conduttore, vincolata alla presentazione della domanda fino alla concessione del contributo, e la sospensione del versamento degli oneri fiscali, da parte del locatore, che in questo periodo rinuncia all’avvio di procedimenti di sfratto per morosità.
Nel caso specifico degli studenti le tre organizzazioni ritengono fondamentale:
- la possibilità di accedere al ‘Fondo di sostegno all’affitto’ con misure straordinarie di urgenza;
- l’esonero dal pagamento dei canoni di locazione per gli studenti che usufruiscono del servizio ‘alloggi a pagamento’ messi a disposizione dagli enti per il diritto allo studio;
- incentivi fiscali per i nuclei familiari e gli studenti affittuari che ad ora non alloggiano nel proprio domicilio universitario.